Ogni miracolo è una storia incredibile e i primi a restare senza parole sono i medici che curano i soggetti miracolati. Già in vita aveva aiutato chiunque chiedesse il suo aiuto, ma Papa Giovanni XXIII continua ancora oggi ad essere una presenza forte accanto ai suoi fedeli. Ecco alcuni miracoli che gli sono stati riconosciuti. 

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IL MIRACOLO DI SUOR CRISTINA

La guarigione che l’ha fatto diventare Beato nel 2000 risale a tanti anni fa: è quella avvenuta il 25 maggio 1966 a favore di suor Caterina Capitani, delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli mentre era ricoverata all’ospedale della Marina di Napoli, affetta da una gastrite ulcerosa emorragica gravissima, che l’aveva ridotta in fin di vita.
Suor Caterina cominciò ad accusare dei disturbi a soli 18 anni nel 1962 che dopo poco la portarono a una terribile emorragia. Corsa all’ospedale di Napoli dal professor Giuseppe Zannina, una personalità di spicco nel campo della medicina, questi la operò per asportarle la milza, il pancreas, parte dello stomaco. I risultati furono inutili, anzi, le emorragie continuavano fino ad arrivare ad una perforazione nello stomaco.
Era il 14 maggio del 1966 e quando il professor Zannini la visitò dovette constatare che ormai non c’era più niente da fare. Il 19 maggio le venne impartita l’estrema unzione. Il 22 maggio una suora le portò da Roma una reliquia di Papa Giovanni XXIII: un pezzetto di lenzuolo su cui il Pontefice era morto. Lei se la mise sulla perforazione nello stomaco e cominciò a pregarlo di portarla con sé in Paradiso. Alle 14.30 chiese a una consorella di chiudere la finestra perché la luce le dava fastidio e si addormentò. 

«Ad un certo punto sentii una mano che mi premeva la ferita sullo stomaco ed una voce d’uomo che diceva: “Suor Caterina, suor Caterina”. Pensai che fosse il professor Zannini, il quale ogni tanto veniva a controllare le mie condizioni. Mi girai verso la parte da cui veniva la voce e vidi, accanto al mio letto, Papa Giovanni: aveva lo stesso sorriso dell’immaginetta che mi era stata regalata. Era lui che teneva la mano sulla mia ferita allo stomaco.
“Mi hai molto pregato. – disse con voce tranquilla – Molte persone l’hanno fatto, ma soprattutto una. Me l’avete proprio strappato dal cuore questo miracolo. Ora non temere, non hai più niente… Vai dal professore, fatti visitare, fai delle radiografie e fai mettere tutto per iscritto, perché un giorno queste cose serviranno”.
La visione scomparve, e solo allora cominciai a rendermi conto di che cosa era accaduto. Mi chiedevo se fosse un sogno. Tremavo per l’emozione e per la paura. Mi sentivo bene. Non avevo alcun dolore, ma non osavo chiamare le suore per non essere presa per pazza».

Questo è quanto ha raccontato successivamente la suora al giornalista e storico Renzo Allegri. È la frase “un giorno queste cose serviranno” che impressiona perché il suo sarà proprio il miracolo che lo renderà Beato. Lo stupore per il miracolo è stato generale, a partire dal professor Zannini: 

«Io sono un medico e non ho cognizioni teologiche. Io affermo soltanto che non ho mai visto una cosa del genere, né posso immaginare come sia potuta succedere. Sono pienamente convinto che si tratta di una guarigione assolutamente al di fuori delle leggi fisiologiche e dell’esperienza umana». 

Era il maggio 1966. Suor Caterina è morta il 1° aprile 2010 a 68 anni.

IL MIRACOLO DI GIOVANNA LA TERRA MAJORE

Un’altra storia che ha dell’incredibile ma che non è stata ancora riconosciuta è quella di Giovanna La Terra Majore. Ammalatasi a 9 anni, la donna è stata totalmente paralizzata per 23 anni con gravi patologie e ridotta in fin di vita finché il 13 maggio 1967 guarisce improvvisamente.
Lo racconta il giornalista Armando Pavese in un suo libro di qualche anno fa. Quando Giovanna aveva capito che stava per morire cercò di organizzare tutto, ordinò anche la bara finché un giorno una sua amica tornò da Roma con un’immagine di Papa Giovanni e la incitò a pregarlo per guarire. Lei, invece, lo pregò per aiutarla a sopportare il dolore e farla morire presto.
Ricevette l’estrema unzione ed entrò in agonia finché, quando era sola in stanza, sentì come una forte scossa in tutto il corpo. Non solo, sentì diverse spinte dietro la schiena come se volessero buttarla giù dal letto. Voleva chiedere aiuto ma non ce la faceva, aveva paura, ma riusciva solo a pregare. Allora si sentì afferrare le spalle e alzare in piedi in mezzo alla stanza. Era la prima volta che stava di nuovo in piedi in una stanza da oltre vent’anni. In quel momento vide i piedi rattrappiti che si stendevano, il ventre gonfio che si afflosciava, il colorito che tornava quello normale, una maggiore forza nelle gambe. Quando capì cosa stesse succedendo urlò «Rosina, sono guarita!» chiamando la sorella che quando la vide svenne dallo spavento.
Dopo 17 giorni Giovanna si sentì chiamare in dormiveglia. Aprì gli occhi e vide Papa Giovanni che si avvicinava, le metteva una mano sulla spalla e le diceva: 

«Giovanna, non ti scoraggiare. Ti sorreggo mentre cammini. Il miracolo l’hai avuto. Va’ e cammina sicura».

Il Papa scompare e lei comincia a camminare.

È DIVENTATO SANTO PER CONCESSIONE

Sono molte le testimonianze di miracoli avvenuti per intercessione di Papa Giovanni XXIII (A Sotto il Monte c’è una stanza della casa natale del Santo con centinaia di fiocchi rosa e azzurri come ex voto) e forse anche per questo Papa Francesco ha deciso di nominarlo Santo anche senza la presenza ufficiale di un secondo miracolo. È una possibilità che hanno i Pontefici e che anche Benedetto XVI utilizzò per Ildegarda di Bingen.
Giovanni XXIII è stato nominato Santo il 27 aprile 2014.

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