È stato un protagoniste delle commedie adolescenziali in bianco e nero del dopoguerra negli anni ’50. Ha recitato per grandi registi e se per le nuove generazioni Terence Hill è soprattutto il protagonista di “Don Matteo” o di “Un passo dal cielo”, per milioni di persone è soprattutto Trinità o il protagonista di tante commedie in coppia con Bud Spencer. Questo dimostra il grande talento di un attore che ha sempre cercato di puntare al massimo riuscendo a ottenerlo, grazie al suo talento e anche ad un po’ di fortuna. Perché in pochi attori possono dire di essere stati così tanto sulla cresta dell’onda. Come si fa a non amare Terence Hill? O meglio, Mario Girotti, il suo vero nome.
E allora, ecco tante curiosità sul grande Terence!

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• È nato a Venezia il 29 marzo 1939.
• Il suo vero nome è Mario Girotti.
• A 4 anni si trasferisce con la sua famiglia in Germania presso Lommatzsch (in Sassonia), la città dei nonni materni. È il 1943 e siamo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Resta per un paio d’anni, poi torna in Italia, a Amelia.
• Quando aveva 11 anni, un’amica di sua madre le disse di rispondere a un annuncio in cui cercavano bambini per il cinema. Era per il film “Vacanze col ganster”. Il bello è che allo stesso tempo l’assistente del regista (Dino Risi) nuotava nella sua stessa squadra di nuoto e lui lo incontrava agli allenamenti. Un giorno questi gli propose di partecipare al casting e fu preso: aveva 12 anni.

Terence Hill a 11 anni - Quootip

Terence Hill a 11 anni (fonte).

• Da allora ha sempre lavorato nel cinema seppur in parti minori. Questo gli permise di pagarsi gli studi prima al liceo classico e poi all’Università di Roma nella facoltà di Lettere e Filosofia.
• A 18 anni arriva il primo film da protagonista è “Lazzarella”, mentre a 24 appare ne “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.
• Lascia l’Università dopo “Il Gattopardo” per dedicarsi al cinema. A 24 anni si iscrive all’Actor Studio negli Stati Uniti e ci resta per tre anni.

Terence Hill Gattopardo - Quootip

Terence Hill ne “Il Gattopardo” (fonte).

• A 25 anni si trasferisce in Germania Ovest dove lavora nei primi western europei.
• Negli anni ’90 ha avuto un lungo periodo di depressione a seguito della morte del figlio adottivo Ross di 16 anni.
• Nel 1999, la rivista “TIME” lo classifica al secondo posto (Bud Spencer al primo) nella classifica degli attori italiani più famosi del mondo.
• Dopo aver vissuto per più di 30 anni negli Stati Uniti, si è trasferito in Umbria, la regione riconosciuta grazie a “Don Matteo” ma che lui conosceva bene essendo cresciuto ad Amelia.
• Ha praticato molti sport: nuoto, pugilato, ginnastica artistica (anelli, parallele simmetriche, cavallo con maniglie), sci di fondo, canottaggio.
• È tifoso della Roma.
• Da piccolo sognava di diventare pilota di jet come l’F16.
• Il suo mito da giovane era l’attore James Dean.
• Ha imparato a cavalcare a 12 anni.
• Ha imparato a tirare di spada a 15 anni.

Terence Hill 15 anni - Quootip

Terence Hill a 15 anni (fonte).

• Il suo film preferito in assoluto è “Il mio nome è Nessuno”.
• Quello che gli piace di meno è “Il vero e il falso”.
• Tra i suoi piatti preferiti ci sono spaghetti con il pomodoro oppure con il ketchup. Oltre alla bistecca con le cipolle ed il plum cake.
• Sul set di “Dio perdona… io no!” conosce la sua futura partner nella vita, Lori Zwicklbauer (la sposa nel 1967), e il suo futuro partner al cinema, Carlo Pedersoli (Bud Spencer).
• La produzione di “Dio perdona… io no!” lo spinse a cambiare nome e gli propone una lista di 20 possibili pseudonimi. Aveva 24 ore per sceglierlo. Nella lista c’era anche Terence Hill che lui scelse perché suonava bene e le iniziali erano le stesse di sua madre (Hildegard Thieme).
• La sua vita è stata tutta decisa dal caso. Per caso un assistente di Risi lo notò a una gara di nuoto e per caso partecipò a “Dio perdona… io no!” perché a interpretare il suo ruolo doveva essere Peter Martell, ma la sera prima di partire per il set in Spagna, Martell litigò con la fidanzata e le sferrò un calcio che per fortuna fu schivato dalla donna, ma colpì il muro e questo ferì lo stesso Martell che si ruppe un piede. A quel punto il regista Giuseppe Colizzi scelse lui.
• E sempre per caso fu scelto per “Lo chiamavano Trinità”: inizialmente accanto a Bud Spencer doveva esserci Franco Nero oppure, in alternativa, Giuliano Gemma, ma entrambi erano già impegnati e così fu chiamato, ancora una volta come sostituto al volo, Terence Hill su suggerimento proprio di Bud Spencer.
• Con Bud Spencer ha girato 18 film, 16 da protagonisti in coppia, 2 senza mai incontrarsi (“Annibale” e “Il corsaro nero”).
• Le mani che fanno giochi con le carte in “…continuavano a chiamarlo Trinità” sono del prestigiatore Tony Binarelli: per girare la scena sono serviti tre giorni.
• La scena dei fagioli di “Lo chiamavano Trinità” fu girata dopo 24 ore di digiuno.
• Per quella scena, la sceneggiatura non prevedeva un cibo in particolare. Per questo gli chiesero cosa volesse mangiare e lui rispose i fagioli.

La scena dei fagioli in "Lo chiamavano Trinità" - Quootip

La scena dei fagioli in “Lo chiamavano Trinità”.

• Per la scena della sequenza di schiaffi in “…continuavano a chiamarlo Trinità”, Terence si era esercitato prendendo a schiaffi una colonna all’entrata di casa sua.
• I fiori che mangia in “Poliziotto Superpiù” erano fiori veri.
• In “Io sto con gli ippopotami”, Terence libera alcuni animali selvaggi. Era davvero lui nella gabbia: l’addomesticatore degli animali gli diede un bastone dicendogli di stare attento a non cadere, perché se fosse caduto i leoni lo avrebbero attaccato.
• I bicchieri di whiskey in “Il mio nome è Nessuno”? Era acqua mista a vero whiskey.
• Il ciondolo con una croce d’argento appare in molti film ed era un suo vero ciondolo. Lo indossava nella vita reale e anche nei film.
• In “Lucky Luke” c’è una scena con un vero puma selvatico del Colorado. Non era addomesticato. Furono piazzati dei grossi pezzi di carne intorno a lui e gli dissero di stare molto calmo e di far finta di dormire, in modo che l’animale non lo attaccasse. Alla fine, il puma attaccò la macchina da presa, e poi corse via.
• In “Io sto con gli ippopotami” mangia una vera aragosta: all’inizio doveva essere un’aragosta finta, ma era troppo palese e così si optò per una vera: faceva dei grossi bocconi, e poi la camera si fermava in modo che potesse sputare.
• In molti suoi film si vede che mangia delle mele e quelle sono scene non previste dalla sceneggiatura, ma inserite da lui perché ha una vera passione per le mele. In fondo, citando “Pari e Dispari”: «Se mangi le mele ti va a gonfie vele!».

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• Prima di Don Matteo aveva già vestito i panni di un sacerdote nel remake di “Don Camillo” nel 1983.
• Nella versione inglese ha sempre usato nella sua voce, mentre per quelle italiane è sempre stato doppiato.
• Da “Don Matteo” ha iniziato a usare la sua voce.
• I doppiatori nelle versioni italiane dei suoi film sono stati Massimo Turci, Sergio Graziani, Cesare Barbetti, Pino Colizzi, Giuseppe Rinaldi, Corrado Pani, Riccardo Cucciolla, Franco Fabrizi, Adalberto Maria Merli, Gino La Monica, Antonio Colonnello, Giancarlo Maestri e soprattutto Pino Locchi e Michele Gammino, che lo hanno doppiato nei suoi anni d’oro in coppia con Bud Spencer.
• Nel 2010 ha ricevuto il David di Donatello alla carriera insieme a Bud Spencer.
• È “Pellegrino di Pace” ad Assisi, un premio assegnato anche a Papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta.