Come deve essere un imprenditore di successo? In giro si leggono molte formule e consigli ma spesso si tratta di frasi fatte che vengono ripetute senza capirle davvero. Un esempio pratico, invece, ci arriva dalla carriera di Gian Luca Giudici che a poco più di 50 anni è uno dei produttori di spettacolo più considerati d’Italia al punto che recentemente è stato anche protagonista di un documentario sulla prima parte della sua carriera (scopri chi è nel nostro articolo). Con la sua società Skyline ha lavorato con i più importanti artisti dello spettacolo italiani e internazionali, da Gigi Proietti a Enrico Brignano, da Lucio Dalla a Edoardo Vianello, da Roger Waters a Lou Reed e tutto questo partendo da zero. Come ha fatto a diventare un imprenditore di successo? Con il talento, certo, ma anche con alcuni tratti di leadership che lo hanno aiutato nella sua crescita. Ecco le 16 lezioni che possiamo apprendere dalla sua storia professionale e che possiamo usare per diventare leader.

1) SII UMILE E IMPARA DAI MAESTRI: Uno dei problemi più diffusi è la presunzione di sapere cosa va fatto anche quando si è di fronte a chi ne sa obiettivamente più di noi. Sin dai primi anni di carriera, Giudici non si è mai messo in competizione con gli altri, ha sempre cercato di imparare qualcosa da tutti e ancora oggi, nonostante sia diventato un importante produttore, si ferma ad ascoltare cosa hanno da dire altri imprenditori di successo come, ad esempio, Adriano Aragozzini, che è stato il suo primo maestro.

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Giudici on Adriano Aragozzini.

2) NON È IMPORTANTE DA DOVE PARTI: Gian Luca Giudici è partito da Anagni, un paesino di quasi 20 mila abitanti in provincia di Frosinone. Suo padre era un giornalista locale, sua madre una casalinga. È cresciuto per le strade di paese con tanti sogni ma pochi soldi e amicizie importanti. Molti in questa condizione si sarebbero arresi a priori, ma non lui. Nascere ad Anagni in una famiglia normale e studiare all’istituto tecnico o nascere a Roma in una famiglia ricca e studiare nelle migliori scuole di management non deve fare la differenza. Conta la motivazione e la forza di volontà.

3) FARE, NON RIMPIANGERE: Giudici è un uomo di azione. Oggi può presenziare a un suo spettacolo a Milano e domani trasferirsi a Palermo per un’altra data, per poi andare a uno spettacolo di un potenziale artista dopodomani a Bologna. Questo muoversi continuamente rientra nella sua filosofia per cui «bisogna muoversi, non chiacchierare». Un imprenditore di successo non resta fermo alla sua scrivania a fare progetti fini a sé stessi. Agisce, cerca soluzioni, si muove, interagisce. Una pianificazione costante non porta a nulla: puoi fare tutta la pianificazione che vuoi, ma se poi non la “metti a terra” non serve a nulla.

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4) INVESTI E DIVERSIFICA (COME SI FA IN BORSA): Si potrebbe anche dire con “non mettere tutte le uova in un paniere”, ovvero diversifica. Nel caso di Giudici la lezione è: ok, investiamo in nuovi spettacoli/nuovi artisti/nuovi eventi che potrebbero anche non avere successo, ma solo se affiancati a un altro evento dal successo già consolidato. Fare il passo più lungo della gamba è sbagliato, va fatto quando si è certi che l’altra gamba sia solidamente ben piantata a terra. Al tempo stesso, non è che se un prodotto funziona allora si resta solo con quello. Quello è il momento di provare strade nuove (anche perché ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare più domani…).

5) SAPERSI RICICLARE: Il mondo cambia e sin troppo velocemente. Per questo molti imprenditori si chiedono: «Sarò in grado di resistere al cambiamento?”. Questo spaventa perché anche se tutti gli esperti di motivazione ci ripetono che il cambiamento è un fattore positivo, in realtà nessuno è pronto ad affrontarlo. E invece bisogna riuscirci. Quando il mondo della musica live è andato in crisi, Giudici avrebbe potuto dire «Io ho organizzato concerti di Roger Waters, dei Simply Red, degli Eagles, come faccio adesso a organizzare concerti di cantanti minori?». Invece non solo ha fatto quello, ha anche saputo reinventare sé stesso e la sua società puntando sulle produzioni teatrali e televisive.

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Con Gina Lollobrigida.

6) QUALCHE UOVO VA ROTTO: Il detto “per fare una frittata bisogna rompere delle uova” è corretta. Anche Giudici per diventare un imprenditore di successo ha dovuto dire qualche no, seppur a malincuore. Negli anni ha avuto molti soci e non sempre è andata bene. A volte si è trovato a dover chiudere una società perché i suoi soci non portavano il contributo che avevano promesso. Questo ha creato malumore, qualche incomprensione che comunque ha risolto con la chiarezza. “Amici come prima” o “Niente di personale”, si direbbe… Dispiace, ma a volte bisogna farlo.
La “rottura delle uova”, però, deve limitarsi al campo professionale e anche in quello non deve essere senza pietà. Con il suo lavoro, Giudici ha collaborato con centinaia di persone fra artisti o colleghi e con tutti si è sempre reso disponibile. Anche dopo aver chiuso una relazione è sempre stato a disposizione per aiutare. La sua frase tipica è «Non voglio avere rimpianti, con me tutti devono stare bene».

7) L’IMPORTANZA E LA RESPONSABILIZZAZIONE DEL TEAM: Giudici ha iniziato lavorando per altri produttori di spettacoli e quando ha aperto la sua società ha puntato su altri giovani come lui che però non avevano molta esperienza, soprattutto ad alti livelli. Lui non si è mai tirato indietro ed ha sempre insegnato loro questo lavoro ripetendo spesso che «Io l’ho imparato dai maestri, è giusto che io lo insegni agli altri». In molti casi i suoi collaboratori hanno imparato talmente bene che poi sono stati assunti da altre società di produzione televisiva o teatrale, ma per lui non è mai stato un grande problema. Giudici insegna il suo lavoro facendolo imparare sul campo, spiegando cosa bisogna fare facendolo direttamente. Questo metodo è fondamentale perché non ci sono corsi e stage che tengano se poi ti mettono a fare i caffè, ma per fare questo l’imprenditore deve sapersi fidare dei suoi collaboratori. Un imprenditore di successo si fida del suo team.

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Giudici con lo staff della Skyline.

8) IL DESTINO CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA E IMPARA DA OGNI SITUAZIONE: Tutti abbiamo un sogno che trasformiamo in un progetto che vogliamo tradurre in realtà. Molto spesso, però, succede qualcosa che manda all’aria i nostri piani e dobbiamo rinunciare. Da giovane Giudici voleva fare il cantante e ad un certo punto, nel 1993, ci era riuscito con la pubblicazione del suo primo album, “Adesso Basta”. Tutto sembrava andare bene quando la malattia e la morte del padre lo costrinsero ad abbandonare la musica per dedicarsi all’azienda di famiglia. Quell’episodio ci porta a un’altra caratteristica che deve avere un imprenditore di successo e che Giudici ha capito subito: da ogni evento, positivo o negativo, bisogna trarre una lezione. Voleva fare il cantante e ci era riuscito, ma per la malattia e poi la morte di suo padre ha dovuto imparare un altro mestiere, quello dell’imprenditore. Un ripiego? No, una lezione. Quell’esperienza è stata fondamentale quando successivamente ha aperto la sua società di spettacolo.

9) SFRONDARE LE PERDITE DI TEMPO: Una delle caratteristiche che possono renderti un imprenditore di successo è la capacità di concentrarti su ciò che conta davvero. Ogni idea o progetto sono per natura complessi, pieni di variabili che sembrano tutte importanti. In realtà solo alcune sono davvero utili per la riuscita del lavoro ma se vai dietro a tutte le sfumature perdi solo un sacco di tempo. Questo è da evitare. Organizzare un evento live può sembrare semplice all’esterno, ma poi quando ci si comincia a lavorare si ha l’impressione che il giorno dello spettacolo si arriverà senza aver fatto tutto. Un esempio, la promozione. È facile dire, fai la pubblicità, poi c’è la realtà: quale pubblicità? Quali mezzi? Chi se ne occupa? Chi fa la grafica? Come funzionano i permessi per l’affissione dei manifesti? E il digitale? Quale messaggio far passare sui social? E il comunicato stampa? È corto o lungo? A chi lo mandiamo? Quanti accrediti prevedere? Sono solo alcune domande che valgono solo per un singolo aspetto, quello della pubblicità. E ognuna di queste domande apre a mille opzioni. Pensa le variabili a cui pensare quando si organizza anche tutto il resto. Il successo è dato dalla capacità di sfrondare i rami inutili, andare all’essenziale. Idee chiare sul cosa conta o cosa no.

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Con Martina Colombari e Corrado Tedeschi.

10) NON AVERE PAURA: Ogni imprenditore ha mille paure: riuscirò ad avere un fatturato sufficiente? I miei prodotti piaceranno ai clienti? Riuscirò a trovare abbastanza lavoro per dare gli stipendi ai miei dipendenti? È normale, ma un imprenditore deve affrontare questa paura psicologica. Giudici ha affrontato molti momenti difficili e molte sfide, ma non si è mai fatto fermare dalla paura. Ricordi? Ogni cosa è una lezione.

11) AFFRONTARE I PROBLEMI: Tutti abbiamo dei problemi, è normale. Un imprenditore sa che durante la giornata dovrà passare molto tempo per risolvere i problemi, ma non tutti lo fanno. Molti preferiscono ignorarli, delegare la soluzione a qualcun altro o aspettare che si risolvano da soli. Giudici nella sua carriera li ha sempre affrontati di petto.

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12) METTITI SULLA RIVA DEL FIUME E ASPETTA: Diciamoci la verità, quando si è “sfigati” si è simpatici, appena si ha un po’ di successo scattano subito le accuse, le critiche, le invidie. Man mano che andava avanti nella carriera, anche Giudici ha avuto i suoi “nemici”, e li ha ancora, ma non li affronta per colpirli e farli affondare. No, va avanti per la sua strada quasi ignorandoli, e intanto aspetta. Sa che con l’invidia non si diventa mai un imprenditore di successo.

13) PUNTA AL BELLO, L’IMMAGINE CONTA: Si può non essere d’accordo, ma l’immagine è fondamentale. Funziona così: quando incontriamo una persona la inquadriamo dalla prima impressione che abbiamo, poi quando ci parliamo allora cerchiamo una conferma alla nostra prima impressione. Generalmente la troviamo e quindi non cambiamo la nostra idea dell’altra parte. È un metodo ecologico del nostro cervello per risparmiare energia. Giudici questo l’ha capito bene sin da quando con i primi soldi acquistò una BMW Z3. Da allora guida solo BMW e veste solo abiti che rispecchino sé stesso e l’immagine che vuole mandare. È una questione di prima impressione per gli altri, ma lo è soprattutto per sé stesso. L’abito fa il monaco perché a forza di vestirsi da monaco si comincia a sentirsi un monaco. Quindi un imprenditore di successo deve cominciare a ragionare da imprenditore di successo, deve vestirsi da imprenditore di successo, deve vivere come un imprenditore di successo, altrimenti sarà solo un imprenditore che ambisce al successo.

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Con Beppe Vessicchio.

14) PRENDERE LA VITA CON BUONUMORE: Se si è troppo seri allora si vive tutto con serietà. Questo vale sia per i momenti buoni, che vengono vissuti con contegno, che per i momenti cattivi, che vengono vissuti con disperazione. C’è solo un modo per vivere appieno la vita: essere di buonumore. Sin da piccolo Giudici è stato l’anima del suo gruppo di amici e crescendo non ha perso il suo sorriso. Ama la battuta, scherza, ride e anche quando organizza grandi eventi li vive sempre come se fosse un ragazzo che gioca. Mai prendersi troppo sul serio.

15) IL CAOS… E POI LA PACE: È una delle frasi che ripete spesso Giudici: «Prima di uno spettacolo c’è il caos. L’artista è agitato, qualcuno del pubblico reclama per i posti o per qualche altro motivo, le tende del teatro sono inceppate, le luci non funzionano, l’audio non si sente e tutto sembra che stia per esplodere. Poi si apre il sipario, parte l’applauso e tutto si placa, tutto funziona come per magia». Quando lavora a un progetto, un imprenditore sa che deve cercare di placare il caos che c’è per tutto lo sviluppo dello stesso e lo vive male, pensa che ci sarà sempre e per questo lavora a cercare soluzioni, alternative e allora ricomincia la pianificazione, cerca gli errori, smussa gli angoli… un lavoro infinito! L’imprenditore di successo, invece, sa che quel caos è normale e che il progetto deve solo partire appena è passabile. Una volta avviato sarà più facile smussare gli angoli perché non ci sarà più il caos.

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+1) INSISTI E PERSISTI, RAGGIUNGI E CONQUISTI: È la frase che Giudici si ripete sin dal primo giorno: “Insisti e persisti, raggiungi e conquisti”. È come un mantra. Quando sente che qualcosa non va e che si rivela più difficile del previsto, allora si ripete questa frase. È una frase che devi fare tua perché non è solo di Giudici, è una frase fondamentale per un imprenditore di successo (in realtà vale per tutti, anche per gli sportivi, gli scrittori ecc.): se ti arrendi non vai da nessuna parte.