Quando assistiamo ad uno spettacolo noi vediamo solo l’esibizione dell’artista. In realtà non ci sarebbe nessuna esibizione, nessuno spettacolo, nessun artista se dietro non ci fosse chi è in grado di organizzare tutto l’evento. Parliamo dei produttori, professionisti capaci di realizzare eventi che possano dare emozioni a migliaia di persone. Spesso questi professionisti vivono nell’ombra preferendo lasciare le luci della ribalta agli artisti e per questo generalmente ignoriamo i loro nomi. Oggi, però, il documentario “Emozioni dietro il palco. Gian Luca Giudici, lo spettacolo in una vita” accende la luce su questo mondo mostrando la carriera di uno dei produttori di spettacoli più importanti d’Italia, Gian Luca Giudici.

IL DOCUMENTARIO “EMOZIONI DIETRO IL PALCO”

Con la regia di Valerio Polverari, il documentario racconta la storia di Giudici che è partito da zero fino ad arrivare ad organizzare eventi con i più grandi nomi dello spettacolo italiano e internazionale. Nel video si racconta questa scalata avvenuta non senza difficoltà ma con la grande capacità di adattamento e di rinnovamento, specie in questo ultimo quarto di secolo che ha cambiato il mondo. Il documentario è stato presentato in anteprima alla SOUND ART 23 di Roma.

Locandina del documentario Gian Luca Giudici

Locandina del documentario “Emozioni dietro il palco”.

CHI È GIAN LUCA GIUDICI. IL PRIMO AMORE: LA MUSICA

Gian Luca Giudici nasce ad Anagni (Frosinone) il 25 febbraio 1969. Suo padre Antonio era un giornalista locale molto apprezzato (vincitore anche del premio “Migliore corrispondente locale italiano”) e sua madre Tea era una casalinga.
Nell’adolescenza Giudici scopre la passione per la musica, prima suonando la batteria e poi come cantautore che lo porterà a vincere il premio Rino Gaetano a Termoli nel 1988 e alla finale del festival di Castrocaro nel 1989. Nel 1993 pubblica il suo primo album, “Adesso Basta!” prodotto da Adriano Aragozzini con la casa discografica Ricordi. Il disco riscuote successo, ma il destino si mette di traverso: l’improvvisa malattia del padre costringe Giudici a rivedere i suoi progetti e chiudere con la musica per seguire gli affari di famiglia anche perché suo padre muore nel 1995 e dopo qualche mese viene meno anche sua madre. A 27 anni Giudici deve gestire l’azienda di famiglia da cui dipendono anche sua sorella Fabiola e suo fratello minore Daniele.

Gian Luca Giudici da giovane

Giudici adolescente nella sua camera da letto mentre sognava il futuro che poi ha costruito.

IL TALENTO PER LA PRODUZIONE

La passione per lo spettacolo, però, non si esaurisce e quando la situazione migliora si trasferisce a Roma per ricominciare da zero e iniziare dallo scalino più basso in questo settore. Inizia come grafico per le fanzine di alcuni artisti del tempo come Luca Carboni e Francesco Baccini. Nel frattempo Adriano Aragozzini gli affida un piccolo ruolo nella produzione del grande evento di Claudio Baglioni allo Stadio Olimpico nel 1998. Qui Giudici impara i segreti del mestiere e poco dopo inizia a produrre spettacoli live (come il Capodanno del 2000 in piazza Marconi a Roma) e a seguire la carriera in rampa di lancio di alcuni artisti, come i giovanissimi Lillo e Greg, Enrico Brignano e Teo Mammucari.

Cd Adesso Basta Gian Luca Giudici

La copertina del disco “Adesso Basta!”.

L’ERA DEI GRANDI SPETTACOLI

Negli anni successivi, Giudici inizia a lavorare con artisti sempre più importanti che si fidano delle sue capacità organizzative e a ragione perché i suoi spettacoli sono sempre sold out. Il 2001 addirittura è nell’organizzazione del mega concerto che Antonello Venditti volle fare al Circo Massimo per festeggiare lo scudetto della Roma: un milione di persone accorse per seguire lo show in cui ci fu anche il famoso spogliarello di Sabrina Ferilli. Tra gli altri, si ricordano eventi imperdibili come le date uniche in Italia degli Eagles, dei Simply Red, dei Blue, di Mark Knopfler, di Roger Waters (mai successo prima di allora) e del concerto di Patti Smith & Lou Reed che non si erano mai esibiti insieme (e mai l’avrebbero rifatto). E senza dimenticare gli spettacoli di altri grandissimi artisti, da Nicola Piovani a Edoardo Vianello, dai Pooh a Fabio Concato, passando per Zucchero, Gigi D’Alessio, Max Pezzali, Julio Iglesias, Lucio Dalla, Franco Battiato ecc….

Concerto Baglioni - Skyline

Il concerto di Baglioni del 1998 allo Stadio San Siro di Milano.

GLI ANNI DELLA CRISI DEI CONCERTI

A cavallo fra i primi due decenni del nuovo millennio, l’Italia attraversa un periodo di crisi economica che si ripercuote anche nei grandi eventi musicali e allora Giudici, che aveva iniziato con il teatro, torna al primo amore. Comincia un’altra fase che parte con gli spettacoli di Enrico Brignano e passa per Christian De Sica, Sergio Rubini, Raffaele Paganini, Luca Argentero, Maurizio Battista, Corrado Tedeschi (di cui produrrà molte commedie di successo), Enrico Montesano, Gigi Proietti, Giorgio Albertazzi e Beppe Grillo nel celebre show “beppegrillo.it” da cui iniziò la sua scalata alla politica.

Gian Luca Giudici e Battiato

Gian Luca Giudici e Franco Battiato.

Non solo teatro, però. Giudici lavora anche in produzioni televisive importanti come Lo Show dei record, Red or Black (con Fabrizio Frizzi), Il Senso della vita, Bombay (Gianni Boncompagni) e anche al Festival di Castrocaro dove entra a far parte della società organizzatrice. Una piccola rivincita: da giovane aveva mosso i primi passi nella musica al festival di Castrocaro, ora era il Festival di Castrocaro che lo chiamava per un aiuto.
Nel 2022, Giudici ha ideato e prodotto lo show della prima serata Rai 1, The Band con Carlo Conti.

UNA LEZIONE PER TUTTI

A poco più di 50 anni, Giudici è arrivato al successo ma sa bene che non bisogna mai fermarsi. Nel corso degli anni ha visto molti altri produttori come lui che avevano una posizione dominante nel mercato per poi ritrovarsi senza nulla per aver avuto la presunzione di essere arrivati al top. Per questo ora Giudici ha portato la sua Skyline anche in altri campi come quelli della formazione personale e dello sviluppo aziendale ed è un nuovo inizio. Il futuro è tutto da scrivere, ma quanto fatto finora è storia e un insegnamento che sarà utile a lui per il suo futuro e anche per noi.

Gian Luca Giudici e Ennio Morricone

Gian Luca Giudici e Ennio Morricone.

La motivazione a non arrendersi, il riuscire ad arrivare in alto nonostante le condizioni di partenza non siano granché, la forza di non abbattersi mai e di reagire anche di fronte a eventi traumatici come la morte dei suoi genitori quando era giovane e di sua sorella Fabiola venuta a mancare prematuramente a soli 47 anni. Giudici ama ripetere sempre una frase «Voglio vivere al massimo, non mi interessa se finisse oggi o fra 100 anni, mi interessa vivere ogni secondo della vita, senza mai avere rimpianti» e questa è la sua più grande lezione, più grande di tutti i concerti e spettacoli organizzati. Tutti tendiamo a restare fermi, ad aspettare chissà cosa o tempi migliori, ma in questo modo ci perdiamo l’oggi. La pandemia ci ha reso tutti un po’ più tristi e invece dobbiamo ricominciare a sognare e a guardare al futuro godendoci il presente perché non importa l’età, il genere o la provenienza, conta ciò che abbiamo dentro e per quello non ci sono scuse. Non c’è nulla da aspettare, se non che tiriamo fuori ciò che siamo. Ecco perché storie come quelle di Gian Luca Giudici sono utili per tutti noi.

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