Le perplessità sul nuovo MOTORE DI RICERCA DI GOOGLE e perché Google si dà la zappa sui piedi da sola
Il 15 maggio 2024 probabilmente rimarrà nella memoria come il giorno in cui è cambiata la ricerca organica sul web. Google, infatti, ha annunciato la nuova versione del suo motore di ricerca con l’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa. Lo ha fatto alla conferenza annuale degli sviluppatori I/O. È il primo passo verso una rivoluzione che potrebbe non essere tanto benefica. Per milioni di editori, per gli utenti e per la stessa Google. Vediamo di cosa si tratta.
Indice
Arriva Gemini
Le novità sono molte, e tutte basate sull’inserimento del sistema Gemini (la risposta di Google a ChatGPT di OpenAI) all’interno della ricerca Google. Questo significa che la ricerca verrà fatta in modo più intelligente. I motori di ricerca usano degli algoritmi che si basano su molte variabili (e le parole chiave sono solo una di queste), ma ora quegli algoritmi sono gestiti dall’intelligenza artificiale che renderà il tutto più coerente con la richiesta.
Tu chiedi, Google risponde
La novità più grande si chiama IA Overview e in pratica è una risposta completa ed esaustiva alla domanda posta. Per fare un esempio. Se oggi cerchiamo su Google “quali sono i migliori Musei di Roma?”, il motore di ricerca ci presenta una lista di link. Noi clicchiamo su uno di questi e leggiamo l’articolo. Ora non sarà più così. Sulla prima pagina vedremo subito la risposta di Google che ci dirà i migliori Musei di Roma, poi, in basso, troviamo alcuni link di siti: all’inizio ci sono i link da cui Google ha preso le informazioni e poi gli altri.
Questo non avviene solo con informazioni più o meno generiche, ma anche con ogni genere di notizie (politica, economia, sport ecc.) e con altre richieste: personalizzazione di viaggi, di feste, di programmi fitness, di ricette di cucina ecc.
Ogni informazione presente sul web non sarà più accessibile direttamente dall’utente che invece la vedrà presentata da Google come se fosse un suo articolo. Tradotto: chiunque al mondo abbia mai scritto qualcosa su internet, avrà lavorato gratis per Google.
Dopo la ricerca vocale, ecco la ricerca video
C’è la ricerca di informazioni partendo oltre che da una foto (come si fa già oggi) anche da un video. Google consentirà agli utenti di porre domande utilizzando i contenuti video. Un po’ come oggi accade con la ricerca vocale, lo stesso accadrà con un video: invece di descrivere problemi o digitando query, si può registrare un video e il motore capirà la domanda.
Le novità di Gemini Advanced
Quelle elencate sono le novità per il motore di ricerca, ma Google ha annunciato anche novità per il servizio Gemini, in particolare per Gemini Advanced, la versione Pro a pagamento. Un servizio che oggi è una novità ma è molto probabile che in futuro questi servizi diventeranno parte del motore di ricerca.
Nello specifico, le novità di Google Advanced sono:
• Dare un senso ai pdf: Con una finestra di contesto da 1 milione di token, può leggere un PDF di 1.500 pagine in pochi secondi e dargli un senso, correggerlo, fare riassunti ecc.
• Fogli di calcolo: La stessa cosa può avvenire con i fogli di calcolo. Basterà inserire questi documenti anche con migliaia di dati e Gemini Advanced li rimetterà in ordine.
• Pianificare i viaggi: Oggi si limiterebbe a dare delle attività suggerite, mentre ora creerà un itinerario personalizzato.
• Conversazioni umane: Si chiama Gemini Live ed è una nuova esperienza di conversazione mobile-first che permetterà di avere conversazioni parlate più naturali e intuitive. Si potrà scegliere tra 10 voci.
• Messaggiarsi con Gemini: Si chiama Google Messaggi e consente di chattare con Gemini nella stessa app con cui inviamo messaggi agli amici.
Le altre novità annunciate da Google
• Imagen 3:
Un modello di generazione di immagini ancora più preciso che incorpora piccoli dettagli da istruzioni più lunghe. Ciò aiuta a generare un incredibile livello di dettaglio, producendo immagini fotorealistiche e realistiche. Verrà implementato anche in ImageFX.
• Veo: Un modello di generazione video di Google DeepMind con risoluzione 1080p di alta qualità che possono andare oltre un minuto, in un’ampia gamma di stili cinematografici e visivi.
• VideoFX: Uno strumento che tramite Veo per trasformare un’idea in un video clip con tanto di modalità Storyboard che consente di ripetere scena per scena e aggiungere musica al tuo video finale.
• Music AI Sandbox: Una suite di strumenti di intelligenza artificiale musicale che consentono alle persone di creare nuove sezioni strumentali da zero, trasferire stili tra tracker e molto altro. Ad esempio, questa canzone è stata creata così:
Milioni di disoccupati nel mondo e in Google
Queste novità, soprattutto IA Overview, sono devastanti per il mondo digitale e non solo. Non ci riferiamo solo all’editoria digitale e alle grandi testate ma anche e soprattutto ai milioni di siti medio/piccoli che sopravvivono grazie ai clic e alla pubblicità. E attenzione, in questo gruppo ci mettiamo la stessa Google che non è diventata una società enorme grazie alle ricerche sul web, ma grazie alla pubblicità tramite Google Ads (per i clienti che vogliono fare pubblicità tramite i banner) e tramite Google Adsense (gli editori che guadagnano mostrando quei banner). Ora quelle entrate pubblicitarie non ci saranno più o saranno fortemente ridimensionate. E non parliamo di spiccioli: si stima che le entrate pubblicitarie di Google siano circa 175 miliardi di dollari. Che senso avrà pagare Google per far vedere la pubblicità su un sito se quel sito non verrà più cliccato? In pratica, Google si sta dando la zappa sui piedi.
Ovviamente, in molti potrebbero dire: ma chi se ne frega se non esisteranno più i siti piccoli, i blog o i giornali! È comprensibile quando le cose toccano gli altri. Il problema è che tocca anche chi non è giornalista e non fa informazione classica ma di settore o chi non lavora su internet ma ha bisogno di internet per farsi conoscere. Le agenzie di pubblicità, di servizi, chi fa consulenza di ogni genere (psicologi, medici, avvocati, commercialisti, consulenti finanziari, esperti di tecnologia, chef, istruttori di fitness, agenti di viaggio ecc.), chi vive grazie alle vendite online e così via. In fondo, sarà sempre Google (anzi, neanche Google, ma l’IA) a decidere quali informazioni sono utili per l’utente che alla domanda “quali ristoranti mi consigli?” risponderà solo con quelli che decide l’IA, non in base allo studio di un essere umano che dietro l’articolo di un blog ha fatto studi e ricerche.
Questo avverrà anche per ristoranti, ricette, film, musica, libri, hotel, shopping e altro ancora.
Ora tutti questi “creator” (non sempre sono giornalisti , qui parliamo di chiunque abbia scritto qualcosa sul web) dovranno reinventarsi in qualche altro modo.
E non apriamo il discorso sul copyright perché Google in pratica utilizza per il suo interesse qualcosa che è stato cercato e scritto da altri.
La risposta di Google
Con la risposta più folle del mondo: “Google deve affrontare una concorrenza sempre più forte da parte di altri motori di ricerca e piattaforme online. L’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale è un fattore chiave per mantenere la sua posizione di leader nel mercato”. Tradotto: Ci sono già motori di ricerca che fanno questa cosa e altri stanno per arrivare.
È una risposta folle che fa comprendere la difficoltà di Google che è diventata ciò che è diventata perché ha preso quello che facevano altri (Altavista ecc.) ristrutturandolo per il suo interesse (Google Adsense), ora insegue OpenAI e tutti gli altri.
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