La domanda che molti italiani si chiedono quando vanno all’estero è perché in tutto il mondo sia diffusissimo “Starbucks” a differenza dei nostri bar o di altre caffetterie simili. Per due idee tanto semplici quanto geniali: il nome e l’ambiente. Sembra poco? No, ma per capire meglio, ecco la storia di Starbucks.

Tutto comincia con un insegnante di inglese (Herry Baldwin), un insegnante di storia (Zev Siegl) e uno scrittore (Gordon Bowker) con la passione per la tostatura dei chicchi di caffè che aprirono a Seattle (il 31 marzo 1971) un negozio che vendeva chicchi di caffè tostati e null’altro. 

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Il primo Starbucks della storia. Un normalissimo bar ma con un nome strepitoso. Bastava quello. (wiki)


Inizialmente doveva chiamarsi “Cargo House” o “Pequod”, nomi presi dal romanzo “Moby Dick” di cui erano appassionati ma non erano convinti. Poi una città mineraria chiamata Starbo fece ricordare a Bowker del primo ufficiale di coperta di “Moby Dick”, ovvero Starbuck e loro sapevano che i nomi che iniziano con “st” hanno quasi sempre successo. Avevano ragione perché questa sarà proprio la vera differenza fra Starbucks e le altre caffetterie. Storia di Starbucks

IL NOME È TUTTO, L’INTUIZIONE DI SCHULTZ

Dai chicchi poi passarono a realizzare un loro caffè, ma la vera svolta arrivò con l’arrivo di Howard Schultz. Era un venditore della Hammarplast la cui attenzione viene attirata dalle grosse richieste di questa piccola torrefazione di Seattle. Andò a visitarla e se ne innamorò ma voleva fare delle modifiche: essendo appena stato a Milano era rimasto affascinato dai bar italiani e quindi cercò di convincere i tre proprietari di “Starbucks” ad entrare in società insieme e trasformarla in una caffetteria all’italiana.
Loro dissero di no e allora lui aprì una caffetteria con la sua idea per far loro concorrenza: la chiama “Il Giornale” e dopo aver parlato con 242 possibili investitori ricevendo 217 rifiuti, riuscì ad aprire e dopo soli due anni “Il Giornale” divenne tanto forte da poter acquistare le caffetterie “Starbucks” per 3,8 milioni di dollari.

A quel punto ripensa tutto e le realizza come se fossero un tipico bar italiano. È il successo: oggi ha più di 12 mila caffetterie in tutto il mondo. Anche in Italia, a Milano. Storia di Starbucks

10 CURIOSITÀ SU STARBUCKS

1) Sapevi che nel “Caffè Grande” ci sono 330 milligrammi di caffeina (una RedBull, per dire, ne contiene 77)?

2) Sapevi che i negozi aprono 10 minuti prima dell’orario ufficiale e chiudono 10 minuti dopo? Questo significa che se l’orario di chiusura era 5 minuti fa, hai ancora 5 minuti per farti fare un caffè.

3) Sapevi che i grembiuli hanno cucita la frase motivazionale: “We create inspired moments in each customer’s day” e poi quattro verbi all’infinito, in maiuscolo: “ANTICIPATE CONNECT PERSONALIZE OWN”. Una frase che tradotta significa: “Creiamo momenti di ispirazione nel giorno di ciascun nostro cliente” e “Anticipa, Connetti, Personalizza, Possiedi”.

4) Sapevi che i colori dei grembiuli hanno un senso? Nero (chi ha la certificazione di “coffee master”), Personalizzato con scritta e bandiera (chi ha lavorato nell’esercito), Con la scritta Starbucks nel linguaggio dei segni (per i baristi non udenti), per tutti gli altri è verde.

5) Sapevi che Starbucks ha una sua casa discografica di proprietà? È la Hear music. È quella che gestisce la musica all’interno dei ristoranti e possiede i diritti di alcuni artisti importantissimi, da Elvis Costello a Joni Mitchell, da Sia a Paul Simon e James Taylor.

6) Sapevi che il primo logo era un po’ sexy e che è stato cambiato nel 1987?

Primo Logo Starbucks
Loghi Storici Starbucks

7) Sapevi che in media gli utenti vanno da Starbucks per 6 volte al mese? E che il 20% dei clienti ci vanno 16 volte al mese?

8) Sapevi perché negli Starbucks ci sono due tipi di tavolini, quelli rotondi e quelli quadrati? Perché i quadrati sono perfetti quando si è in gruppo, quelli rotondi ti fanno sentire più a casa se sei da solo.

9) Sapevi che Starbucks spende più in assicurazione sanitaria per i suoi lavoratori che per acquistare i chicchi di caffè?

10) Sapevi che donano tutto il cibo non venduto?

E ora, segui la nostra guida per ricreare uno Starbucks coffee a casa tua.

 

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Foto: sahinsezerdincer (Pixabay)oria di Starbucks