Chi è EDOARDO CAMURRI (Rai Cultura), il professore che tutti avremmo voluto a scuola
Edoardo Camurri
Indice
È laureato in Filosofia
Torino il 7 settembre 1974si laurea in filosofia teoretica
Gli inizi in radio e poi la tv
La sua attività da autore tv e scrittore
autore di diversi libri
La conoscenza secondo Edoardo Camurri
Linkiesta«la divulgazione culturale non debba essere fatta solo nel modo tradizionale, con un narratore che si presume onnisciente e ti racconta delle cose: la cultura avviene soprattutto nelle conversazioni tra persone, fuori dalle scene. Riportarla a giuste dosi dentro le scene è il modo più efficace per fare sì che chi è in ascolto (…) abbia più chance di ascoltare anche solo una parola che non gli risulti immediatamente familiare ma che proprio per questo lo incuriosisca, accendendolo, smuovendolo».nel potere della curiosità e dell’educazione continua«lo stile di Camurri è il filo che tiene unito tutto il programma. Più che l’approccio molto sociologico di Zatterin, la sua conduzione ricorda il piglio delle grandi inchieste di Mario Soldati, entrambi animati dal guizzo leggero della curiosità per tutte le cose e le persone che incontrano»«il migliore animatore culturale della tv italiana»Simone Perotti «tra gli ultimi a fare cultura “alta”. Cioè invitava in studio, su Rai Storia, studiosi, ricercatori, intellettuali, senza gravarli dei due mali giornalistici dell’epoca: il poco tempo e la semplificazione. Nel suo programma nessuno interrompeva l’intervistato, che era libero di srotolare il suo pensiero, e non c’era la mannaia dei pochi secondi che ormai dura ogni inutile intervista televisiva. Il suo “Alla Scoperta del Ramo d’Oro”, programma di gran pregio, da cui imparavo sempre cose nuove, era di gran lunga il miglior programma culturale della televisione italiana»
La chiave del suo successo? Il divertimento
«Mi diverto perché faccio una cosa che amo, ma soprattutto perché quando parlo di letteratura, ne va della mia vita»«Fui fortunato: incontrai un professore che ci fece leggere “I promessi sposi” spiegandoci che era un romanzo (…) sul Male. Ci fece leggere, parallelamente, “Il concetto di Dio dopo Auschwitz” di Jonas: solo un pessimo adolescente resta indifferente se gli viene chiesto di riflettere su come sia possibile conciliare l’esistenza di Dio con il manifestarsi dell’orrore. Quel professore ci dimostrò, allora, che nello studio de “I promessi sposi” la nostra vita si apriva all’abisso»
Questo si sente molto nel suo approccio alla divulgazione culturale che si discosta nettamente dai modelli tradizionali. Convinto che la trasmissione del sapere debba avvenire in modo non convenzionale, egli promuove un dialogo aperto e coinvolgente con il pubblico, favorendo una fruizione critica e consapevole dei contenuti. La sua insaziabile curiosità, unita a una sana dose di ironia e a un’irrefrenabile passione per la conoscenza, lo rendono un personaggio affascinante e sempre pronto a mettersi in gioco. D’altronde il motto preferito di Camurri, mutuato da Ernesto Rossi, riflette la sua indole anticonformista e il suo spirito critico. Una frase che invita a mettere in discussione le convenzioni e a cercare nuove prospettive, sottolineando l’importanza di un approccio non dogmatico al sapere. Ovvero: «Il più son balle».
La passione per la psichedelia
psichedelia l’uso di sostanze psichedeliche e l’esplorazione delle loro potenzialità per espandere la mente e alterare la percezione della realtàQuesti stati possono portare a esperienze mistiche, espansione della coscienzaIntroduzione alla realtà![]()
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Foto: Alla scoperta del ramo d’oro (Rai)
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