Domanda: Un’amica mi ha parlato del “Voicing” e di come le sia stato utile. Cos’è? E come può essermi utile?

«A parole non so esprimere i miei sentimenti, riesco ad essere libera solo quando canto». Quante volte hai ascoltato queste parole durante i vari talent show musicali o dai cantanti più o meno professionisti? Hanno ragione, la voce è uno strumento potentissimo. Lo dice il Voicing che parte dal presupposto “Canto per curarmi”. Questo è ciò che afferma chi pratica questo nuovo approccio che utilizza la voce come strumento di conoscenza di se stessi e di terapia per liberarsi dallo stress e dai blocchi emotivi.

COS’È IL VOICING

La voce rivela chi siamo, i nostri stati d’animo e le nostre emozioni. Non a caso quando sei agitata la tua voce è come se si spezzasse in gola oppure la voce fa fatica ad uscire quando sei agitata per una situazione per cui non sei molto preparata e di cui non hai il controllo. Questo è il punto di partenza del Voicing, la nuova cura per l’anima che si sta diffondendo velocemente.
Il voicing si basa sul presupposto che molte volte le parole non riescono ad esprimere i diversi stati d’animo e che fin dall’antichità l’uomo comunica le sue emozioni più intime attraverso il canto. In fondo il canto è un linguaggio come e più potente di quello con le parole, è un linguaggio universale che accomuna persone di ogni idioma. 

NON BISOGNA ESSERE DEI CANTANTI

Questa è la base del Voicing, e attenzione, per praticarlo non importa essere intonati e non è necessario conoscere tutte le tecniche del canto. La voce è un prolungamento di noi stessi e riflette l’unicità di ogni essere umano. È per questo che il Voicing non tende a far cambiare il proprio timbro di voce, ma aiuta a scorgere tutto quello che si nasconde dietro le diverse sfumature vocali. Il suo scopo è quello di utilizzare la propria voce per conoscere il proprio mondo interiore e superare così le diverse paure. Per arrivare a questo è necessario imparare soprattutto ad ascoltare, recuperando il significato dei suoni.
Attraverso delle tecniche mirate e situazioni di gruppo, si cerca così di sbloccare l’energia, liberando la propria spontaneità, la propria rabbia, la gioia e il dolore.

COME NASCE IL VOICING

La fondatrice è Pratibha De Stoppani, una ragazza che prima del suo viaggio spirituale in Sudamerica credeva di non potersi permettere di cantare neanche sotto la doccia visto che era stonata. Poi quando si trovò immersa nella magia della foresta pluviale, tra suoni, rumori e immensi silenzi, si ritrovò a cantare come se non avesse fatto altro nella vita.
Questa esperienza fu così significative che la De Stoppani volle approfondire questa scoperta accompagnando all’uso della voce come strumento terapeutico, ad altre discipline come l’ipnosi, la bioenergetica e Io studio dei chakra. Nasce così il Voicing, non come metodo per imparare a cantare né come tecnica di meditazione, ma come approccio terapeutico che usa la voce come mezzo di conoscenza del sé.

In questo video Pratibha De Stoppani descrive e pratica il Voicing.

Il sito ufficiale è Voicing-Institute.

COME FUNZIONA NELLA PRATICA

Di solito si fanno dei seminari che possono durare un giorno, un week end o anche una settimana e il gruppo è formato da un massimo di 25 persone. Una volta concluso il seminario, chi vuole può continuare attraverso un percorso di ricerca personale. Di solito l’incontro di gruppo si articola in due fasi, una passiva e l’altra attiva, ma ogni terapeuta può decidere se invertire i vari passaggi.

1) Mettersi in ascolto: Il primo passo per conoscersi attraverso la voce è imparare ad ascoltare i suoni. Per far questo bisogna rilassarsi e mettersi nella condizione di predisposizione ad accettare i suoni e le relative emozioni che ci suscitano. Il terapeuta stimola l’ascolto utilizzando vari strumenti musicali e chiedendo cosa suscitano le diverse vibrazioni a livello fisico. Affinché l’attenzione sia rivolta esclusivamente ai suoni i partecipanti al seminario molto spesso indossano una mascherina.

2) La lettura dei suoni: Una volta individuate le differenze, si passa alla descrizione delle sensazioni psicologiche che le vibrazioni hanno risvegliato.

3) Far uscir fuori la voce: Lo si può fare in modi differenti: 

  • Si lavora in coppia leggendo un copione prestabilito che consente di tirar fuori le proprie emozioni.
  • Uno racconta, l’altro ascolta
  • Cantando. Si può passare direttamente all’elaborazione delle proprie sensazioni attraverso il canto, ma non tutti spesso riescono a lasciarsi andare. 
  • Urlare. Si sfogano le proprie emozioni attraverso urla liberatorie.

A CHI PUÒ SERVIRE IL VOICING?

Il Voicing può essere utile a chiunque abbia voglia di conoscere meglio se stesso, ma nello specifico può essere un supporto fondamentale per:

  • chi è molto timido e vive i rapporti con gli altri con ansia e timore di essere giudicato. Cantando davanti agli altri, si supera le proprie inibizioni, acquistando sicurezza e fiducia in se stessi. 
  • chi deve parlare spesso in pubblico, per conoscere la propria voce e impararla a gestire.
  • chi vuole lavorare nel mondo dello spettacolo come cantante, musicista e attore, per arricchire la propria creatività e trasmettere in modo più efficace le diverse emozioni attraverso la propria arte.

URLARE NON VUOL DIRE CANTARE

Attraverso le urla ognuno di noi può esprimere il desiderio di liberarsi di qualcosa o allegerirsi dei problemi, che non si riescono a sopportare.

Attraverso le urla, però, non si comprendono le cause del proprio malessere. Con il canto, invece si comprendono le proprie emozioni, anche quelle dolorose, e si accetta di vivere quello che sentiamo dentro di noi.

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Foto: Aaron Cabrera (Pixabay)