Camper” è una delle belle novità delle ultime estati in tv. Condotta da Tinto e Roberta Morise, allieta le mattinate degli italiani alla scoperta delle bellezze della nostra penisola. Oltre ai conduttori, una delle figure di spicco della trasmissione è l’inviata Gloria Aura Bortolini. Regista, fotografa, autrice e giornalista, la Bortolini è un volto già noto agli spettatori dopo “Top –  Tutto ciò che fa tendenza” e “Kilimangiaro“, ma con “Camper” l’anno scorso e con “Camper in viaggio” è diventata ancora più di casa visto che dopo aver raccontato la bellezza di 65 borghi italiani nel 2022, nel 2023 racconta le curiosità delle città italiane, da Torino a Firenze, Roma, Genova e Milano. I suoi servizi sono sempre interessanti perché si concentra sugli aspetti meno conosciuti e fuori dai soliti circuiti turistici, ma altrettanto belli e interessanti. In fondo, che senso ha ormai raccontare sempre le stesse cose che conosciamo a memoria? Lei, invece, realizza i suoi servizi come una esploratrice curiosa e questa è la sua forza.

Il turismo è sempre stata la sua grande passione, in particolare il turismo sostenibile su cui realizzò la sua tesi di laurea in economia e marketing. Laurea che ha preso studiando in università in Francia e Spagna. Ha sempre viaggiato fin da piccola e da adulta non ha mai smesso. Dopo la laurea, ha trascorso un anno sabbatico in Sud America dove ha conosciuto una reporter che le ha fatto scoprire la bellezza di un lavoro che desse la libertà di viaggiare e così per due anni ha vissuto in Brasile e in Argentina realizzando reportage politico-economici per alcune testate internazionali. Poi si è trasferita a Londra dove ha iniziato a fare documentari, la sua vera passione perché adora raccontare storie di vita reale.

«Sono creativa e poliedrica. Mi piace raccontare storie di vita non convenzionali, come nei miei documentari “Lei è mio marito” e “London afloat”. Ho fatto la regia anche di un cortometraggio “Out of the blue” e in alcuni film e serie, ho avuto delle parti come attrice e ho avuto l’onore di lavorare anche con il maestro Sorrentino nella serie “The Young Pope”. Citando il film “Jules et Jim” di Truffaut: l’avvenire è dei curiosi di professione»

Dopo dieci anni all’estero, è tornata in Italia per lavorare con l’ufficio stampa della Biennale di Venezia e poi in Rai con il “Kilimangiaro” iniziando il percorso professionale che oggi l’ha portata a “Camper”. E questo è solo una parte del percorso. In questi mesi, infatti, ha realizzato anche la docuserie dal titolo “Ieri, oggi Carani” che racconta la storia del teatro Carani di Sassuolo e un documentario sulla pesca sostenibile a Genova “Elia, un racconto di mare e per il mare”.

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Gloria Aura Bortolini in uno dei tanti viaggi con suo marito Michele Barbesi.

Non solo, nel 2018 a Treviso, la sua città natale, ha anche creato l’Edera Film Festival, una rassegna di cinema internazionale rivolta a registi under 35 provenienti da tutto il mondo dove ha ospitato anche talenti emergenti che poi hanno vinto premi importanti, persino l’Oscar, come Ross White e Tom Berkeley, Carla Simón, i Fratelli D’Innocenzo, Francesco Sossai.

Il suo bisogno di raccontare la vita avviene anche con i podcast: in passato ne ha realizzato uno a tema viaggio, con Hypercast, dal titolo “Valtur presenta: Cervinia” e uno con l’Università Cà Foscari di Venezia per cui ha curato il podcast “Parla con LEI” sulle donne nel mondo del lavoro. Il suo prossimo progetto è un podcast sul tema dei migranti di ritorno in collaborazione con una ONG. Tutto è nato quando è stata in Marocco dove opera la Ong veronese “Progettomondo” che aiuta i migranti che tornano nel loro Paese ad avviare una propria attività imprenditoriale. In quell’occasione ha intervistato molte persone in varie parti del Marocco e queste saranno inserite nel podcast “Road 4 change. Sur la route du Maroc”.

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Nella vita privata è sposata con Michele Barbesi con cui condivide molti dei suoi viaggi.