Domanda: C’è un modo per passare meno tempo sui libri ottenendo gli stessi risultati?

ll nostro cervello è come un enorme magazzino in cui accumuliamo informazioni: sta a noi organizzarle in modo che tutto ciò che immagazziniamo non venga mai perso del tutto. Sicuramente usi il metodo “leggo, ripeto, rileggo, e ripeto decine di volte finché non lo memorizzo”, ma è un sistema antico, oggi ci sono dei metodi per memorizzare in modo più veloce. 

SFRUTTA LE EMOZIONI

È molto importante il grado di emotività che attribuiamo alle informazioni: tutto ciò che ci coinvolge maggiormente ci rimane più impresso, mentre ciò che riteniamo poco interessante sparisce in fretta. Per questo il segreto sta nell’attribuire un significato a tutto, anche se al primo impatto non ci colpisce.
Ti faccio un esempio, se ti chiedessi «come hai festeggiato il tuo compleanno quest’anno?» probabilmente te lo ricorderesti senza problemi, mentre se ti chiedessi cosa hai fatto un giorno a caso è facile che mi risponderesti «boh». Questo perché non tutti i giorni e i momenti sono uguali, la differenza la fa proprio l’emozione con cui viviamo le cose. 

Come usarla: Devi fare in modo di emozionarti con ciò che stai studiando. Difficile con la storia, vero? Allora immagina che Giulio Cesare sia il tuo fidanzato o la tua fidanzata e che tu sia la sua biografa ufficiale. Devi proprio immaginarti la scena al punto che non stai più studiando la storia di Giulio Cesare, ma la storia del tuo partner.

SFRUTTA L’ESAGERAZIONE

Ti sei mai chiesto perché nelle storie epiche c’è sempre un gigante o comunque qualche pazzo vestito o che si atteggia da folle? Perché chi la ascolta deve ricordarsi di questo personaggio fra i tanti. Lo stesso vale per i ricordi: non studiare Giulio Cesare come un nome all’interno delle trecento righe che devi studiare per la prossima interrogazione, ma immaginatelo alto 3 metri e con i capelli colorati e i tatuaggi come Sfera Ebbasta. Immaginatelo che mentre sta per essere aggredito al Senato si metta a canticchiare “Cupido”… 

QUESTIONE DI CINQUE SENSI

La vista è in assoluto il senso che ci aiuta di più a ricordare qualcosa, e quindi è importante utilizzare la cosiddetta “memoria fotografica”. Ma tutti e cinque i sensi (vista, udito, olfatto, tatto e gusto) possono contribuire a fissare un ricordo nella mente. Quindi, non limitarti ad immaginare ciò che studi, ma disegnalo su un foglio, prendi dei pupazzi o delle bambole e “gioca” a ricreare ciò che stai studiando. Se leggi di una certa scena in cui ci sono dei profumi, trovali e ripeti ciò che devi studiare mentre annusi questi odori.

USA LE ASSOCIAZIONI

Le associazioni sono una tecnica di memorizzazione. Quando capita di dimenticare qualcosa cerchiamo sempre di ripetere e rivivere la situazione ad essa collegata. Per esempio: siamo nella nostra cameretta, andiamo in cucina per prendere qualcosa, ma appena arrivate lì non ricordiamo più cosa stessimo cercando. In casi come questo, spesso decidiamo di tornare indietro e ripetere le ultime azioni per farci tornare in mente cosa volevamo prendere. Questa è un’esperienza di “associazione volontaria”. 

Esiste anche l’“associazione involontaria”: a tutti sicuramente è accaduto di pensare improvvisamente ad un evento o una persona lontana. Ciò normalmente è causato da una particolare sensazione che ci ha farlo rivivere inconsciamente il ricordo. Questa sensazione può essere legata ad uno qualsiasi dei cinque sensi: per esempio un odore, una canzone, un sapore, ecc.

IL METODO NELLA PRATICA CON 16 PAROLE A CASO

Questo esercizio è molto semplice e si basa su due fasi. In realtà la prima

1) Primo step: Individuiamo le parole

In generale, devi fare un elenco di parole chiave che vuoi memorizzare. Questa tecnica non funziona con la memorizzazione di tutte le parole di un libro: è probabile che la pagina di storia che devi studiare per la prossima interrogazione contenga più di 500 parole e così non finisci più. No, devi individuare poche parole che, ricordandole, ti permetteranno di fare un discorso di senso compiuto.

Per farti capire come funziona, qui abbiamo scelto 16 parole a caso: 

  • Gatto
  • Maglietta
  • Cane
  • Cucina
  • Quadro 
  • Ristorante
  • Automobile
  • Penna
  • Musica
  • Bottiglia
  • Amica
  • Parere
  • Cuscino
  • Sole
  • Soldi
  • Sciarpa

Leggi attentamente tutte le parole della lista, poi prendi un foglio e scrivi su un foglio tutte quelle che ricordi. Se ne ricordi da un minimo di 3 ad un massimo di 8 sei nella media e hai una memoria discreta. Se ne ricordi meno di 3 hai una memoria un po‘ così, se più di 8 hai una buona memoria. 

2) Secondo step: Usa la tecnica

Ora prova ad utilizzare la tecnica delle associazioni e ti accorgerai che riesci a ricordare molte più parole. Come abbiamo visto, devi trovare un legame, e lo fai usando la fantasia. Non devi far altro che inventare una storia che leghi tra loro le parole da memorizzare.

Per esempio, nel caso della nostra lista, potremmo iniziare così: «Sono nella mia stanza e davanti a me c’è un GATTO gigante che gioca con la mia MAGLIETTA con il logo di un CANE giallo che sta mangiando in una CUCINA dove c’è un QUADRO con Dash e Lily (del telefilm di Netflix oppure una coppia che preferisci) che stanno mangiando in un RISTORANTE. All’improvviso qui entra un’AUTOMOBILE che ha una grossa PENNA biro sul cofano. Da questa penna esce della MUSICA trap che fa ballare le BOTTIGLIE sui tavoli…» e così via fino all’ultima parola.

Hai visto? ll modo migliore per fare questo esercizio è inventare situazioni assurde e inverosimili. Come è possibile che un’auto abbia una penna gigante conficcata nel cofano? Immagina tutte le scene di questa storia, devi proprio vederla, come se fosse un film. Ripeti questa scenetta più e più volte. Solo la storia, non le parole, devi memorizzare la storia. Se vuoi, puoi aiutarti prendendo un foglio su cui puoi disegnare tutta la storia.

Ora, prendi un altro foglio bianco e, mentre ripeti la storia per l’ennesima volta, scrivi tutte le parole chiave che la compongono: scommettiamo che hai elencato tutte e 16 le parole?

3) Terzo step: Componile in un discorso

Saper elencare tutte le 16 parole non è sufficiente, non puoi andare all’interrogazione e dire al professore delle parole così, senza senso. Cosa rappresentano quelle parole? Immagina di fare questa cosa non con 16 parole a caso ma con le 16 parole chiave che compongono la lezione che devi studiare per l’interrogazione… Ora devi fare un discorso che abbia un senso compiuto (nel caso, raccontare il passaggio storico che hai dovuto studiare) partendo dalla storiellina imparata. 

La tecnica di memorizzazione, infatti, serve solo a farti memorizzare molto velocemente un elenco di parole, poi sta a te trasformarle in un discorso.

Lo so, potresti dire «ma devo fare tutto questo casino per preparare l’interrogazione?». Dipende, quanto tempi impieghi per studiare una pagina? Per una volta, prova ad usare questa tecnica e vedrai che ci impiegherai 1/10 del tempo.

 

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