Domanda: Ho un forte accento e quando faccio i video sui social mi sembra di non riconoscermi. Voglio migliorare la mia dizione, come si fa?

Si dice rùbrica o rubrica? Altaléna o altalèna? Forse sarà colpa dei dialetti, ma pronunciare un’intera frase senza sbagliare non è facilissimo, anche perché spesso sbagliamo pur essendo convinti di avere ragione. Vediamo allora le regole fondamentali della dizione, gli errori da evitare e qualche esercizio per migliorare la nostra pronuncia!

IMPARA LA RESPIRAZIONE PER LA DIZIONE

Uno dei principali difetti nella lettura e nella recitazione è l’incapacità di prendere fiato. Se impariamo a respirare correttamente ridurremo la tensione, ci stancheremo di meno e non saremo costrette ad interromperci a metà frase per prendere fiato. Ecco un esercizio per abituarci a respirare nel modo giusto:

  • Mettiti seduta con il busto eretto. Oppure, in piedi, mantieni la pancia in dentro e i glutei stretti.
  • In questa posizione inspira profondamente dal naso stando attenta a non sollevare le spalle.
  • Sempre nella stessa posizione, apri la bocca e butta fuori l’aria lentamente, come se dovessi appannare uno specchio con il fiato.
  • Dopo aver ripetuto più volte i primi tre punti, prova a scandire, a voce alta e ad intervalli regolari, le lettere dell’alfabeto (o una serie di numeri) durante la terza fase, cioè mentre butti fuori l’aria. Man mano che ripeti l’esercizio ti accorgerai che riesci a pronunciare sempre più lettere (o numeri) senza dover riprendere fiato.

LA CHIAREZZA DELLE PAROLE

È importante scandire ogni singola lettera e soprattutto non pronunciare una lettera per un’altra. Ecco alcuni esempi (tra parentesi c’è la pronuncia errata che va evitata): 

  • proprio: proprio (propio)
  • dargli (dagli)
  • superstizioso (supestizioso)
  • cactus (cattus)
  • raptus (rattus)
  • psicologia (pissicologia)
  • tecnico (tennico).

Bisogna stare attente anche a non raddoppiare le consonanti: 

  • probabile (probbabbile) 
  • deliberato (delibberato)
  • numero (nummero)
  • camino (cammino)
  • caramella (carammella).

Un altro errore da evitare è scambiare la “s” con la “z”:

  • borsa (borza)
  • forse (forze)
  • insomma (inzomma)
  • pensiero (penziero)
  • polso (polzo)
  • senso (senzo).

DOVE CADE L’ACCENTO?

Per pronunciare bene una parola dobbiamo sapere dove cade l’accento. Nella maggior parte dei casi non abbiamo problemi a capirlo, ma ci sono alcune parole che tendiamo a sbagliare spostando l’accento su un’altra sillaba: 

  • amàca
  • cadùco
  • colòssal
  • cosmopolìta
  • cucùlo
  • dàrsena
  • edìle
  • Friùli
  • gòmena
  • guaìna
  • ìmpari
  • incàvo
  • leccornìa
  • Nùoro
  • persuadére
  • pudìco
  • rubrìca
  • Salgàri
  • salùbre
  • tèrmite
  • ùpupa
  • utensìli
  • zaffiro.

Queste sono le prime istruzioni per una corretta dizione. Ora vai al nostro articolo sugli accenti aperti e gli accenti chiusi, una differenza fondamentale da comprendere e imparare per poter parlare in modo perfetto.

 

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Foto: roaring_creations (Pixabay)