Il nuovo film di Nolan si gira in Sicilia. Salvatore Piemonte: «È come vivere in un set cinematografico»
Di recente a Lipari sono sbarcate le telecamere di The Odyssey”, il nuovo film di Christopher Nolan. A Salina fra pochi giorni vi sarà anche il Festival Cinematografico intitolato a Massimo Troisi. Insomma, la Sicilia è un set a cielo aperto. Ne abbiamo parlato con Salvatore Piemonte, un attore emergente catanese, che ci spiega come mai la sua terra è così amata proprio sul grande e piccolo schermo.
Molti grandi registi scelgono la Sicilia come set naturale per i loro film. Cosa pensi renda quest’isola così cinematografica?
Io credo che la Sicilia sia una regione ricca di elementi naturali e paesaggistici e che abbia l’affascinante dono di essere ancora un posto autentico dove modernità e tradizione coesistono. Le sue coste e i suoi borghi sono un’attrattiva interessante per molti registi che rimangono colpiti dalla Sicilia come set naturale per i loro film. Arte, tradizione e natura sono le caratteristiche predominanti di questa terra e molti film rappresentano l’autenticità di uno scenario naturale e unico nel suo genere.
Crescere in Sicilia ha dato qualcosa in più a livello espressivo o emotivo come attore?
Io ho sempre guardato la mia terra come un ambiente naturale nel quale crescere, mi ha sicuramente dato la caratteristica della solarità e dell’ espressività. Crescere in Sicilia sicuramente mi ha aiutato ad essere molto empatico e positivo anche se credo che non dipenda da dove si cresce ma piuttosto da come si affrontano le cose nella vita che ti portano ad essere la persona che si è.
Hai recitato in un cortometraggio girato in Sicilia! Che atmosfera si respira sul set quando sei “a casa”?
Si ho girato in un cortometraggio in Sicilia e devo dire che la regia e tutto il set è stata una scoperta perché mi sono trovato molto a mio agio come in una grande famiglia. Da quel cortometraggio è nata ancora di più la voglia di cimentarmi in lavori che riguardano questa bella realtà. Sono nate amicizie e conoscenze che tuttora coltivo e che porto nel cuore non solo come esperienza ma anche come valore aggiunto alla mia persona.
Secondo te, il paesaggio siciliano può diventare quasi un “personaggio” nei film? Hai un esempio che ti ha colpito?
Secondo me si, infatti nel film “Il Postino” girato principalmente sull’isola di Salina, nelle Isole Eolie, le scene che si svolgono in un piccolo borgo marinaro diventano uno sfondo pittorico, suggestivo e quasi iconico della natura selvaggia e intima del luogo. Cornice nella quale si ambienta la grande espressività di Massimo Troisi. In questo film sembra che il paesaggio parli da solo e sia personaggio insieme al grande attore che ha interpretato Mario Ruppolo.
Il cinema siciliano, da Tornatore a Crialese, ha spesso raccontato storie intime e universali. Ti ispiri a qualche film o attore nato in questa terra?
Tutti i registi che hanno raccontato e rappresentato la Sicilia mi hanno regalato visioni significative contribuendo alla mia cultura personale di attore. Però uno dei film per me fonte di ispirazione è “Baarìa”. Io lo trovo davvero un film dal quale imparare, per la sceneggiatura, per il talento degli attori ma soprattutto perché Giuseppe Tornatore mi ha emozionato in questo film. Autenticità, naturalezza, emotività rappresentano le caratteristiche vincenti per un attore e io ho guardato con attenzione questo grande capolavoro che mi ha davvero coinvolto.
Quanto è importante per te portare in scena, anche inconsciamente, il dialetto, i gesti o i colori della tua terra?
Sicuramente interpretare un film dove gesti, dialetto e colori fanno parte di me è un po’ come muoversi in una zona di confort, un ambiente naturale nel quale essere un po’ se stessi. Inconsciamente mi sentirei bene, felice di farlo e di essere io a farlo. Per me la Sicilia ha tante caratteristiche intrinseche alla sua tradizione e sarei felice di portare in scena tutto questo.
Hai mai pensato di raccontare la tua Sicilia attraverso un progetto personale, come un corto o una sceneggiatura?
Ho sempre pensato che sarebbe un orgoglio essere il protagonista di un cortometraggio in cui io interpreto il protagonista, ambientato in uno scenario naturale e quasi agreste o in una delle nostre splendide città dove storia , arte e cultura si fondono ai colori di questa terra. Scrivere una sceneggiatura è diverso, dovrei cimentarmi per mettermi alla prova. La mia passione in questo mestiere mi porta a essere curioso e attratto da tutto quello che riguarda il cinema.
Cosa diresti a un giovane regista che vuole girare il suo primo film in Sicilia, ma ha paura che sia “già tutto visto?
A un giovane regista consiglierei di vedere l’isola e guardare i nostri bellissimi borghi perché ne abbiamo molti di origine medievale davvero belli e magari attenzionare i posti più nascosti e incontaminati. Credo che un regista scelga la propria location perché gli serve uno scenario tipico e che quindi se ha già in mente il proprio progetto e cerca un posto dove ci sia il mare e tanto sole posso solo dire che la Sicilia è il posto ideale.
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