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Domanda: Sono giovane e passo molto tempo sui social network, e non capisco che male c’è? Dicono che cala il rendimento scolastico, ma io non ci credo. È vero?

La generazione oltre i 40/45 anni fa fatica a comprendere il motivo per cui i loro figli passino ore e ore sui social perché sono cresciuti in un’epoca in cui non esistevano o erano poco diffusi (al massimo c’erano i forum e MySpace, ma erano già adulti). Ecco perché spesso rimproverano i figli di stare troppo sui social e di veder compromesso il loro rendimento scolastico, ma è vero? O forse è solo una leggenda metropolitana come quella secondo cui i genitori di oggi si arrabbiano con i professori se riprendono i ragazzi a scuola? Non è che si tende a generalizzare troppo?

DA 3 A 5 ORE SUI SOCIAL E IL RENDIMENTO SCOLASTICO…

Il problema non sono tanto i social, quanto il momento in cui si comincia a vivere in funzione di questi e allora la questione cambia. Uno studio dell’Università di Glasgow ha rivelato che più di un terzo degli adolescenti passa almeno 3 ore al giorno sui social media (il 21% arriva addirittura alle 5 ore quotidiane) con il risultato che va a letto più tardi e quindi dormendo di meno i ragazzi hanno uno scarso rendimento scolastico ed emotivo perché non riescono a recuperare le ore di sonno perso. Le ragazze sono anche più coinvolte arrivando a passare più di 5 ore al giorno nel 28% dei casi (14% per i ragazzi).

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Sicuro di voler fare una figura simile?

IL CROLLO AVVIENE ANCHE NEGLI ADULTI

Va detto, però, che questo calo del rendimento avviene anche negli adulti perché il tempo speso è simile: una ricerca di “RescueTime” rivela che trascorriamo in media 3 ore e 15 minuti al giorno al telefono e che prendiamo in mano lo smartphone per 58 volte al giorno. Il concetto è quello di una classica dipendenza: dobbiamo controllare lo smartphone o andiamo in astinenza. Sono sempre di più i casi di cronaca di giovani che si distaccano dalla realtà e che costruiscono il loro mondo solo all’interno del loro profilo social.
E tu quante volte lo controlli? Ci sono delle app che possiamo usare per capire quanto tempo passiamo fra le app e quante volte controlliamo le notifiche, come “StayFree” o “Statistiche dell’app”. 

IL PROBLEMA È L’AUTOSTIMA

In fondo, se la nostra vita dipende dal successo sui social significa che c’è un problema di autostima: dovremmo essere felici a prescindere dal successo sui social, e non dipendenti da essi. Pensaci bene, cosa rappresenta il social network per te? Di base è una finestra dei nostri pensieri sul mondo e, al tempo stesso, un modo per capire cosa accade nel mondo e per raccontare la propria vita. È l’evoluzione della tv, è come se trasmettessimo il nostro personale show e, al tempo stesso, guardassimo altri programmi più interessanti di quelli che si vedono di solito in tv. Questo è fantastico.

Il problema nasce quando il nostro “personalissimo show” non piace o viene criticato. Quindi? A quel punto dovremmo avere la maturità di dire «ok, io questo faccio, se vi interessa bene, altrimenti arrivederci». Purtroppo non sempre ciò accade, anzi, avviene il contrario: cambiamo il nostro modo di essere, cerchiamo di amalgamarci a quello che vuole la gente ecc. A parole diciamo di voler essere originali, in realtà stiamo facendo l’opposto. Questo significa non avere una autostima e una identità stabilita. In questo caso l’unica soluzione sarebbe sforzarsi a non utilizzarli per qualche giorno praticamente disintossicandosi oppure, se troppo difficile, rivolgersi a uno specialista.

 

Credit foto: JESHOOTS-com (Pixabay), Giphy

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