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Salvatore Esposito, un uomo dalle mille risorse. Lo abbiamo visto in un ruolo drammatico in “Gomorra”, in ruoli da commedia come in “Puoi baciare lo sposo” e ora lo troviamo anche scrittore. Il 15 giugno è uscito il primo libro di Salvatore Esposito “Lo Sciamano” (Sperling & Kupfer). Un libro che sorprende perché non è una biografia, né un qualcosa collegato al suo lavoro di attore o al ruolo con cui lo abbiamo conosciuto, ma è un thriller che ricorda le atmosfere di “True Detective” anche se la vicenda è ambientata in Italia.

LA TRAMA DE “LO SCIAMANO”

Racconta la storia di Christian Costa, un profiler esperto di delitti rituali che lavora con l’Interpol, l’FBI, Scotland Yard e non solo. Lo chiamano con il soprannome di “Lo Sciamano” per i suoi metodi investigativi poco ortodossi sulla scena del crimine e per i tanti casi risolti che lo rendono quasi infallibile. E pazienza se non ha un carattere semplice, finché risolve i casi impossibili…
Un giorno il corpo di una donna riaffiora tra le onde al largo di Ostia e quello di un’altra, seviziata a morte, viene ritrovato in un’antica villa di Chiaia, a Napoli, dando il la a un’indagine che costringerà Costa a inseguire la verità tra le ombre di oscuri culti iniziatici, e a fare definitivamente i conti con il mistero insoluto che si annida nella sua stessa nascita.

LE RECENSIONI DE “LO SCIAMANO”. VALE LA PENA ACQUISTARLO?

Ovviamente i gusti sono personali, ma certamente il libro è avvincente e tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Diciamoci la verità, la vera domanda è: se invece dell’attore di “Gomorra” lo avesse scritto uno scrittore da Premio Strega o comunque portato in palma di mano dai critici letterari, cosa si sarebbe detto? Che saremmo di fronte ad un bel romanzo dal respiro internazionale.
Comunque, il successo di un libro lo danno i lettori e le recensioni su Amazon sono eccellenti con 24 valutazioni a cinque stelle e solo 4 a una stella. Per dire, l’utente Michele scrive: «Molto intrigante e scritto bene. Si fa leggere in fretta per poi ricominciate godendosi i dettagli».

Su IBS il clima non è da meno. La media è 3,71/5 e ci sono molte recensioni positive come quella dell’utente Rossella: «Un bell’esordio questo di Salvatore Esposito , con un personaggio potente che colpisce il lettore per la sua forza misteriosa ed il fascino tra tenebroso ed esoterico . Lo “sciamano” apre la possibilità ad una serie di indagini che non vedo l’ora di leggere».

Anche il sito “Letteratura Horror” lo ha recensito, con questo commento finale: «Certo non ci troviamo di fronte al nuovo Stephen King italiano, esagereremmo a dire questo, né al nuovo Giorgio Faletti; ma la struttura del romanzo, lo svolgimento della trama (seppur non originalissima) e lo stile da un lato adrenalinico, dall’altro psicologico degno delle migliori serie tv e libri sui profiler sono godibili e vi garantiamo un’estate ad alto voltaggio».

COME È NATO “LO SCIAMANO”

A “Tv Sorrisi e canzoni”, Salvatore Esposito ha raccontato che il romanzo è nato mentre era a Chicago per girare “Fargo” durante il periodo del lockdown del 2020 e trovandosi da solo ha iniziato a pensare a questa storia:

«Ho iniziato a creare la storia e il protagonista, un detective che ricostruisce la psiche dei criminali. Avevo voglia di esplorare un mondo che mi affascina, quello dell’occulto e dell’esoterismo. Vengo da una realtà e da una famiglia molto credente che si è sempre confrontata con il bene e il male, il naturale e il soprannaturale. Sono curioso e se qualcosa mi stuzzica devo capire il perché e studiare».

LA DEDICA

Il libro è dedicato alla fidanzata Paola e ai suoi genitori. Con Paola ha appena festeggiato i 7 anni d’amore e sono ancora innamorati come all’inizio: fu lei a fare il primo passo quando vide dei video del backstage di “Gomorra”. Lei studiava in Spagna e quindi all’inizio fu solo uno scambio di messaggi, ma «dopo una settimana l’ho raggiunta ed è iniziato tutto. È l’unica che riesce a farmi sorridere ed emozionare».

E poi ci sono i genitori, persone normali: papà barbiere e mamma casalinga, che lo hanno sempre supportato in tutte le sue scelte e che sono riusciti ad insegnargli la bellezza della vita onesta, un valore che lui ha sempre apprezzato. Salvatore non nasce ricco e infatti ha lavorato anche in un McDonald pur di guadagnare qualcosa onestamente. Poi l’amore per la recitazione ha fatto il resto: ha lasciato l’università, si è trasferito a Roma per studiare all’accademia di Beatrice Bracco e poi “Gomorra”.

E ora il nuovo passaggio, “Lo Sciamano”, la cui trama e la caratterizzazione dei personaggi sembrano perfetti per una serie tv. E chissà, magari sarà proprio Salvatore a interpretare Christian Costa.

 

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