La mia storia con questo libro è un po’ particolare. Avevo sentito parlare molto di Alice Munro soprattutto dopo il 2013 quando ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, così ho affrontato quest’opera con delle aspettative molto alte.
Dopo le prime pagine ero un po’ perplessa, non era assolutamente come mi aspettavo e andando avanti con le pagine sono rimasta sempre con la sensazione che mi stesse sfuggendo qualcosa. Non riuscivo a entrare più di tanto nei racconti e soprattutto non empatizzavo con i personaggi. Ho finito il libro con un po’ di delusione, ma senza giudizio, anzi, ero certa che fosse una mia mancanza, che ci fosse qualcosa che non ero riuscita a cogliere.

“Nemico, amico, amante…” di Alice Munro

Alice Munro

Le opere di questa autrice sono state definite rivoluzionarie per il tipo di narrazione che si sposta continuamente avanti e indietro nel tempo. Io sono rimasta colpita dallo stile asciutto, dalla narrazione di fatti e personaggi semplici, mi sembrava sempre che mancasse qualcosa. Così, una volta finito il libro, mi sono ripromessa di rileggerlo magari dopo qualche anno per vedere se sarebbe cambiata la mia percezione. Nei giorni e mesi successivi, però, è successo qualcosa di strano: continuavano a tornarmi in mente personaggi e ambienti del libro, proprio come se li avessi visti davvero, erano nitidi, ben definiti, più profondi di quanto fossero stati durante la lettura.
Mi sono resa conto che con quello stile così asciutto, con quei personaggi apparentemente insignificanti e con quelle ambientazioni quasi scarne, in realtà era tutto di una realtà inaudita: non li avevo letti, li avevo vissuti. Ancora oggi, a distanza di tempo, li ho ben scolpiti in mente, proprio come si trattasse di episodi della mia vita: ho in mente espressioni del volto, abiti, mobili e atmosfere di una quotidianità che in quel momento è diventata mia.

Va letto perché: È un modo di scrivere rivoluzionario senza necessità di ricorrere a ostentazioni. Alice Munro ha uno stile così essenziale da essere ricco.

Ginevra Cardinaletti

 

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