Durante il mio corso di studi universitari ho studiato diversi libri di Freud, ma questo l’ho letto solo in seguito, in tempi non sospetti. Mi ci sono imbattuta per puro caso e mi sento di dire che si è trattato di una lettura illuminante. Il padre della Psicanalisi lo ha scritto nel 1929, ma è un testo che avrebbe potuto essere scritto anche un centinaio di anni dopo perché trovo che sia una fotografia della società che non sbiadisce nel tempo e che rispecchia perfettamente quella attuale.
In questo saggio Freud affronta la questione dell’animo umano con una schiettezza quasi brutale, proprio come ciò che descrive. Egli asserisce che la “crudele aggressività” dell’uomo, laddove non venga inibita, si manifesta spontaneamente e ci rivela come l’essere umano sia in realtà, ovvero “una bestia selvaggia che non conosce il rispetto per la propria specie”.

“Il disagio della civiltà” di Sigmund Freud

L’autore ci offre un’interessante analisi su come quest’uomo di natura così brutale sia stato domato, solo in parte, dalla civiltà e a questo proposito fa un’affermazione che mi ha fatto riflettere a lungo e che vi ripropongo testualmente per non contaminarne il significato: “L’uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po’ di sicurezza”.
Trovo che l’approccio di questo breve ma potente saggio sia forte e originale, e ritengo che offra ottimi spunti di riflessione per chi avesse voglia di andare oltre i soliti luoghi comuni sull’essere umano e sulla civiltà. Ci sono frasi che ho sottolineato e letto più più volte perché mi hanno colpito profondamente, così come quest’opera di Freud che, seppur meno conosciuta di altre, ha veramente colpito nel segno.
Concludo con una delle frasi che ho annotato e che trovo estremamente impressionante proprio perché veritiera:

Gli uomini, oggi, hanno raggiunto talmente tanto potere sulle forze della natura che grazie al loro aiuto riuscirebbero facilmente a sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo. Lo sanno, e da ciò deriva gran parte della loro attuale inquietudine, infelicità, della loro angoscia”.

Va letto perché, rispetto ad altre opere di Freud, è passato decisamente inosservato, ma ritengo che meriti di essere letto, riletto e tenuto nella nostra libreria perché offre uno sguardo originale e attuale sulla nostra società e sugli aspetti più profondi della nostra indole.

Ginevra Cardinaletti

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