Domanda: Ho una fifa folle, ho un’ansia che mi si porta, è normale avere paura dell’esame? Ho sentito parlare di Examophobia, cos’è?

Sì, è normale, o almeno entro certi limiti. Un esame è la prova che stabilisce se il tempo passato a studiare è stato fruttuoso o meno. Non basta “studiare”, ovvero imparare qualcosa per prendere un bel voto all’interrogazione singola (nel caso delle superiori) ma devi anche aver “appreso” ciò che hai studiato e che puoi usare in futuro. Questo è l’esame, una mega-interrogazione su ciò che hai studiato e appreso in tutti questi mesi o anni di studi. Quindi, è ovvio che studiare 10 pagine di una materia è una cosa, interi libri di tante materie è un’altra. Questo porta all’ansia soprattutto per via del risultato finale: se lo passi, evviva. Se non lo passi, devi ricominciare da capo. È ciò che viene definita “Examophobia”, vediamo di cosa si tratta.

I NUMERI DELLA PAURA DELL’ESAME

Un po’ di tensione e di ansia ci sta, ma a volte si esagera. La paura dell’esame è molto più diffusa di quanto si crede. Lo rivela un’inchiesta condotta tra quasi 4 mila adolescenti dall’Unione degli studenti che ha rivelato numeri enormi:

  • 9 studenti su 10 vivono l’esame con ansia e stress.
  • Più di 6 su 10 hanno sofferto di un attacco di panico o si sono sentiti male (fino a vomitare) prima di un’interrogazione o di un esame
  • 8 su 10 si sentono giudicati negativamente come persone dopo un voto basso
  • La metà è in tensione anche se non ci sono compiti o esami in arrivo. Basta il pensiero

Numeri che devono far riflettere e infatti l’Unione degli studenti chiede che vengano istituiti degli “sportelli psicologici all’interno delle scuole, per aiutare chi ne ha bisogno e rompere lo stigma sulla salute mentale”. Per la verità, secondo un monitoraggio di marzo 2021 ben 5.662 scuole su 8.163 avevano istituito una sorta di supporto psicologico. Tutto bello? No, secondo un report dell’Ordini degli psicologi gli sportelli sono diminuiti della metà.

A impressionare sono le storie e gli appelli degli studenti con frasi come:
«Sono diventata anoressica per colpa della scuola»
«Sto perdendo tutti i capelli»
«Sto malissimo, sono diventata apatica»
«Ho attacchi di panico, ansia, insicurezza per i bassi voti nonostante il grosso impegno»
«Ho paura di varcare il cancello, non mi sento a mio agio, sono perennemente stanca, piango tutti i giorni e mi sento un fallimento»
«Non ho stimoli per studiare, per continuare la scuola, per vivere la vita».

COS’È L’EXAMOPHOBIA (EXAMINATION PHOBIA)

Questo è il termine coniato per definire l’ansia da esame e per l'”International Journal of Indian Psychology” ne è affetta la metà degli studenti (il 18% denuncia uno stato di ansia moderatamente elevato e tra il 16 e il 20% uno stato molto elevato). I “sintomi” dell’Examophobia sono quelli tipici dell’ansia: ci si sente impotenti, vuoti, non ci si ricorda nulla, come se tutte le ore passate a studiare fossero state inutili. Cosa ancora più strana: la sera prima sapevi tutto, la mattina dell’esame ripeti e sai tutto, e poi, mezzora prima… il vuoto.

I SINTOMI DELL’EXAMOPHOBIA

I piedi freddi, il cuore batte forte, le mani sudano, il cervello è annebbiato… ma che diavolo sta succedendo? Sono alcuni dei sintomi dell’examophobia. Chi ne soffre subisce questo grave stress, è incapace di concentrarsi, ha amnesia improvvise e anche alcuni sintomi fisici come vomito o diarrea. Nel peggiore dei casi può portare anche depressione.

LE CAUSE DELL’EXAMOPHOBIA

Sembra che ci siano delle basi in comune fra chi soffre;

LE ASPETTATIVE: I genitori si aspettano sempre il meglio dai figli e i figli vivono il possibile tentennamento all’esame come un fallimento che va oltre l’esame non superato o non superato al 100%. Una pressione sul risultato enorme perché ne va dell’affetto stesso dei genitori.

IPERPROTEZIONE: Anche il contrario può essere un problema. Se i genitori hanno sempre protetto il proprio figlio senza mai responsabilizzarlo e dando invece sempre la colpa agli altri (gli amici “bulli”, gli insegnanti ecc.). Questo causa l’incapacità nel ragazzo di affrontare le sfide della vita e l’esame, in fondo, lo è. Non è una questione di vita o di morte ma in quel momento è come se lo fosse.

MANCANZA DI SICUREZZA: Un bambino cresciuto in un ambiente dove si tende sempre a discutere e dove non ci sono certezze, può crescere con poca sicurezza e autostima e questo determina forte stress nelle scelte e nelle prove da superare. 

LA DIFFERENZA SOGGETTIVA: Ognuno è bravo in qualcosa e non necessariamente siamo tutti bravi in tutto. È vero che l’obiettivo formativo è quello di dare a tutti lo stesso tipo e le stesse quantità di informazioni, ma ogni soggetto è diverso e qualcuno potrebbe andare male non perché non ha studiato, ma perché non riesce a dare il meglio con questo tipo di formazione. Questo, purtroppo, ha a che fare con la mancanza di empatia e di conoscenza della psicologia di base da parte di alcuni insegnanti per cui lo studente deve imparare le nozioni e non avere troppe pretese o accampare scuse.

COME AFFRONTARE L’EXAMOPHOBIA

Si possono fare molte cose:

  1. PER I GENITORI: NO ALLE ASPETTATIVE E ALLE PRESSIONI: I genitori dovrebbero conoscere il proprio figlio e sapere fin dove può arrivare e, soprattutto, dovrebbero capire come aiutarlo. Un conto è stimolarlo a fare meglio, un conto è fargli pesare quando fallisce. La vita è competizione, certo, ma non si gioca sempre sullo stesso campo e magari quello in cui il figlio può primeggiare è del tutto sconosciuto ai suoi genitori.
  2. PER I GENITORI: NO ALL’IPER PROTEZIONE: Nessun genitore vuol vedere sbagliare suo figlio sapendo che un errore anche insignificante e stupido potrebbe compromettere anni di sforzi per la sua crescita o la sua stessa vita che può essere messa in pericolo. Un conto però è far capire quali sono i limiti oltre cui non andare, un altro è tenerlo dentro una campana di vetro.
  3. PER I GENITORI: INSEGNARE LA PRIORITÀ AL FIGLIO: È normale che i giovani, magari studenti, abbiano delle prorità diverse rispetto ai genitori che devono arrivare alla fine del mese. È importante che i genitori insegnino quali sono le richieste necessarie e quali non necessarie al proprio figlio, ma capendo le sue necessità tipiche del periodo che sta vivendo.
  4. PER GLI INSEGNANTI: PIÙ PSICOLOGIA: Non devono limitarsi alle nozioni, non devono riprendere e offendere gli studenti mettendoli in imbarazzo davanti agli altri. Il cappello d’asino o la bacchettata sulle mani sono preistoria, fortunatamente non ci sono più. Deve esserci più psicologia infantile, più empatia e più consulenza verso chi resta indietra. L’insegnante sta lì per lo studente, non viceversa.
  5. PER GLI STUDENTI: IMPARARE TECNICHE NUOVE: Il metodo “leggi > fai riassunti > ripeti 100 volte ogni frase > ripetila ad alta voce” non funziona per tutti. Anzi, spesso funziona poco perché si stimola solo la memoria a breve termine. Oggi ci sono tecniche di memorizzazione molto più veloci ed efficaci che ti permettono di ricordare concetti anche complessi con facilità e per lungo tempo: leggi il nostro articolo sulle tecniche di memorizzazione.
  6. PER GLI STUDENTI: PREPARATI PER TEMPO: Se aspetti solo gli ultimi giorni ti ritroverai con una quantità enorme da studiare ed è difficilissimo. Meglio organizzarti per tempo: ogni giorno, fai i riassunti solo della lezione di oggi anche se l’interrogazione o l’esmae ci sarà fra due mesi. Meglio 20 minuti ogni giorno e poi qualche pomeriggio nei giorni precedenti, piuttosto che le ammazzate full immersion solite.
  7. PER GLI STUDENTI: FOCUS SUL COSA E IL PERCHÉ, NON SUL VOTO: Se devi studiare Dante o un procedimento di matematica, forse il tuo pensiero sarà “Ma che cacchio ci faccio con queste cose in futuro? Sono inutili!”. Ecco, se parti così, studiare sarà come scalare l’Everest. È come se ti invitano a una festa a cui non hai voglia di andare. Per “convincerti” cosa fai? Cominci a pensare a chi troverai lì, ecc. Idem, con la scuola. Dante? Immagina di fare dei video sui social in cui spieghi Dante: magari diventerai il “quello che spiega Dante” e parleranno di te anche i giornali, gli amici ecc. E magari da cosa nasce cosa…
    Trova sempre un motivo che non sia solo il voto.
  8. PER GLI STUDENTI: RALLENTA L’ANSIA: È normale provare l’ansia, non è normale farsi sopraffare e per questo devi tenere il controllo. Durante una mareggiata, il capitano della nave non si spaventa più di tanto, tiene saldo il timone e cerca di portare la nave in porto. Tu devi fare lo stesso: organizzati, studia un po’ alla volta, impara le tecniche di memorizzazione e usale. E vedrai che il giorno prima dell’esame sarai tranquillissimo.
  9. PER GLI STUDENTI: USA LA VISUALIZZAZIONE: Gli atleti che si allenano visualizzando la gara, poi ottengono risultati migliori. Tu fai lo stesso. Invece di ripetere la lezione mentre ascolti la musica, rispondi a una chat, e così via, fermati e immagina di essere all’esame. Fai tutti i passaggi. Bussi alla porta della tua camera, chiedi se è il tuo turno, entri, saluti tutti, ti siedi. Guardati intorno: guarda la faccia dei professori, l’aula, assaporta anche gli odori. Ti accorgi se stai facendo bene se sentirai un brivido di emozione nel corpo. Fallo ogni giorno e all’esame ti sentirai prontissimo.
  10. PER GLI STUDENTI: DIVIDI IL LAVORO: Nel management, si usa una tabella di produzione divisa in 3 parti: COSE DA FARE – COSE IN LAVORAZIONE – COSE FATTE. Tu fai lo stesso, prendi una lavagna e fai 3 colonne: COSE DA STUDIARE – COSE CHE STUDIO OGGI – COSE STUDIATE E DA RIPASSARE.
  11. PER GLI STUDENTI: LE PAUSE: Le full immersion di ore e ore sono controproducenti perché l’attenzione è limitata. Quindi, ogni 20/30 minuti, alzati e fai una pausa di 5 minuti. Qualunque cosa che ti svaghi il cervello. Poi, quando riprendi, usa i primi 2 minuti per ripetere al volo quello appreso nel ciclo precedente.
  12. PER GLI STUDENTI: CURA L’ALIMENTAZIONE E RIPOSATI: Anche se non ti sembra, ma l’esame non è solo un fatto del cervello, coinvolge tutto il corpo. Quindi, mangia leggero ma mangia perché altrimenti il cervello non è alimentato bene. Fai attività fisica e muoviti, perché così allenti lo stress. Dormi abbastanza e evita le ore piccole, perché il corpo deve essere riposato. E lascia stare strani integratori, l’alcol e le droghe.
  13. PER GLI STUDENTI: FREQUENTA GLI AMICI: L’esame lo superi tu, ma lo fate in migliaia di persone. Non chiuderti in te stesso, ma organizza dei gruppi di studio in cui vi supportate, vi interrogate e vi aiutate a vicenda.

 

Foto: cottonbro (Pexels)

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