L’Italia è un Paese sessista? Si PREFERISCONO gli artisti uomini alle donne
La domanda del titolo potrebbe sembrare provocatoria, ma forse non lo è, forse davvero l’Italia è un paese sessista. Nel 2023, ovvero quando dovrebbe essere ormai scontato che esiste l’essere umano, a prescindere che sia uomo o donna, ognuno con i suoi pregi e difetti, ma uguali.
La riflessione parte da un punto di vista diverso rispetto al solito. Non ci riferiamo al gender gap della differenza di stipendio (le donne guadagnano in media il 20% in meno), né ai femminicidi o agli altri argomenti di cui si parla di solito. Ci riferiamo, invece, all’interesse della popolazione generale per le artisti donne. Se fossimo davvero un popolo dalla mentalità paritaria, allora avremmo un equilibrio nelle preferenze e invece non sembra affatto così. Fra una trasmissione o un film con uomini e un’altra con donne, scegliamo quella con gli uomini. Idem fra un attore/cantante uomo e una attrice/cantante donna, scegliamo l’uomo.
È una analisi parziale? Forse, ma i dati sembrano dire inequivocabilmente che l’Italia sia un Paese effettivamente un po’ sessista.
SUI SOCIAL NETWORK
I social sono lo strumento apparentemente più democratico. Apparentemente perché le società di digital marketing che si occupano di influencer conoscono moltissimi strumenti per avere più follower e più interazioni per aumentare l’engagement rate (dai metodi legali come le dirette condivise a quelli più veloci e in teoria proibite della creazione dei bot). Comunque resta un ambiente democratico: se un profilo mi piace, lo seguo e interagisco. Se non mi piace, lo ignoro.
Ebbene, a oggi i 10 influencer con il maggior numero di follower in Italia e nel mondo sono:
ITALIA:
- Khabi Lame
- Chiara Ferragni
- Gianluca Vacchi
- Michele Morrone
- Valentino Rossi
- Fedez
- Mario Balotelli
- Belen Rodriguez
- Carlo Ancelotti
- Gigi Buffon
NEL MONDO:
- Cristiano Ronaldo
- Leo Messi
- Kylie Jenner
- Selena Gomez
- Dwayne Johnson
- Ariana Grande
- Kim Kardashian
- Beyoncé
- Khloe Kardashian
- Justin Bieber
Ovvero, nella top ten italiana ci sono 2 donne contro 8 uomini, in quella mondiale ci sono 4 uomini e 6 donne.
E su TikTok? Stessa musica, ovvero:
IN ITALIA:
- Khaby Lame
- Arnaldo Mangini
- Manuel Mercuri
- Gianluca Vacchi
- Le Twins (Ylenia e Nicole Burato)
- Pasquale Della Sala
- madtrinity (Anthony e Michael)
- Fabio Farati
- Jessica Brugali
- lapresatwinss (Nicholas e William)
NEL MONDO:
- Khaby Lame
- Charli D’Amelio
- Bella Poarch
- Addison Rae
- Zach King x
- Dixie D’Amelio
- Spencer X x
- Loren Gray
- Michael Le x
- Riyaz Aly x
Nella top ten ci sono 8 profili di uomini (e due di questi valgono doppio essendo in coppia) e 2 di donne (una di queste vale doppio).
Nel mondo c’è più equilibrio: 5 uomini e 5 donne.
D’accordo, si può obiettare che il mondo dei social è particolare perché non tutti hanno dei social media manager o un profilo social. Ad esempio, anche i big della tv che hanno un profilo Instagram non hanno molto seguito (Maria De Filippi ha 52.400 follower) ma conta poco. Il mondo dei social è parallelo a quello reale e lì seguiamo chi ci piace, e guarda caso per noi italiani sono soprattutto profili di vip uomini.
LE STAR DELLA MUSICA
E allora passiamo ai cantanti. Qui ci sono molti modi per valutare il successo di un artista, dalle visualizzazioni su Youtube agli streaming su Spotify fino ai concerti live.
Partiamo dagli iscritti ai canali Youtube di una top artista donna come Elodie che da anni ormai registra una hit dopo l’altra. Le sue canzoni fanno parte della nostra quotidianità eppure ha 443.000 iscritti. E i big della musica con una carriera più lunga alle spalle? Ecco i numeri: Elisa (634.000), Emma Marrone (658.000) o Alessandra Amoroso (928.000).
Ora prendiamo gli iscritti di un artista bravo e famoso, ma che il grande pubblico conosce di meno, come Capo Plaza: ne ha 1,65 milioni. Guardiamo allora i cantanti dalla carriera più lunga e stabile dello stesso livello delle artiste donne sopra elencate: Marco Mengoni (1,11 milioni), Tiziano Ferro (1,44 milioni) o Eros Ramazzotti (2,39 milioni).
Abbiamo preso dei nomi presi più o meno a caso, ma l’esempio si può fare con quasi tutti.
Passiamo allo streaming e prendiamo la classifica ufficiale della scorsa settimana. Ecco i più ascoltati su Spotify in Italia nella settimana successiva di Sanremo:
I SINGOLI
- Lazza
- Mr Rain
- Marco Mengoni
- Madame
- Tananai
- Rosa Chemical
- Elodie
- Colapesce, Dimartino
- Ultimo
- Mara Sattei
Ovvero, 7 uomini (di cui uno in coppia con un altro uomo) e 3 donne. Si dirà, “ovvio che sono solo quelli di Sanremo”. Ok, allora puliamo la top 50 togliendo chi ha partecipato a Sanremo. Togliamo anche Blanco che più o meno ha partecipato al Festival. Ecco la top 10:
- VillaBanks ft Tony Effe, Mambolosco, Slings
- Guè, Anna, SferaEbbasta
- Geolier (con due canzoni)
- Theø, Plant e Fiks
- Bresh, SHUNE
- Bizarrap (con due canzoni)
- Shiva
- Stefano Lentini, Matteo Paolillo
- Miley Cyrus
- Medy
Qui la situazione peggiora perché abbiamo solo 2 donne, di cui una (Anna) insieme ad altri due uomini. Per il resto, solo uomini in classifica.
E allora guardiamo ai concerti. Sono il vero tornaconto commerciale perché i concerti si fanno se il personaggio interessa a un pubblico talmente appassionato che è disposto a pagare. Un concerto viene organizzato da un imprenditore che decide di organizzarlo se sa che avrà un profitto dalla vendita dei biglietti e dagli sponsor, altrimenti fa altro. Anche qui, prendiamo Elodie come riferimento di artista femminile numero 1 in Italia in questo momento. I concerti di Elodie dell’anno scorso (estate 2022)? Uno, il 26 giugno al Circolo Magnolia a Segrate. Per il resto solo collaborazioni in concerti di altri cantanti o in vari festival.
Altre artiste donne hanno fatto più concerti come ad esempio Elisa che fa 33 date, Fiorella Mannoia che fa 17 date, Madame ne fa 9, Noemi 6 date e Miss Keta ne fa 5. Molti di questi concerti, però, sono nei teatri o in locali con un’affluenza inferiore rispetto agli stadi che coprono facilmente i vari Ultimo, Cremonini, Mengoni ecc. Perché questi ultimi riempiono gli stadi e Elisa si esibisce nei parchi o nelle piazza? Cos’hanno le artiste donne di meno a livello tecnico e artistico rispetto ai loro colleghi maschi?
E comunque, basta scorrere la lista degli eventi di un servizio come Ticketone (ma uno vale l’altro) per vedere che i concerti con donne protagoniste sono davvero pochi pochi. Basterebbe già questo per farci dire che qualcosa non va in noi pubblico italiano che forse siamo davvero un po’ sessisti, perché all’estero non è così e le artiste donne hanno un successo pari a quelli maschi.
LA SITUAZIONE IN TV: BENE MA NON BENISSIMO
Qui la situazione sembra andare un pochino meglio perché ci sono molte conduttrici donne, ma il nostro discorso non verte sull’offerta, quanto sull’interesse del pubblico e quindi sugli show con i maggiori ascolti. È vero che fra Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Milly Carlucci, Ilary Blasi, Michelle Hunziker ecc. la tv è molto più paritaria anche se non si capisce perché le donne non possano organizzare il festival di Sanremo. Ecco i direttori artistici-conduttori dal 1999:
- Fabio Fazio (3 volte di cui una con Luciana Littizzetto)
- Raffaella Carrà
- Pippo Baudo (4 volte, di cui una con Piero Chiambretti)
- Simona Ventura
- Paolo Bonolis (2 volte)
- Giorgio Panariello
- Antonella Clerici
- Gianni Morandi (2 volte)
- Carlo Conti (3 volte, di cui una con Maria De Filippi)
- Claudio Baglioni (2 volte, di cui una con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino e una con Claudio Bisio e Virginia Raffaele)
- Amadeus (4 volte di cui due con Fiorello e una con Morandi)
Si contano 3 edizioni con donne organizzatrici e conduttrici contro 20 uomini. E poco conta se questi uomini hanno chiamato delle donne a co-condurre lo show: ok la Ferragni, la Enogu, la Raffaele, la Hunziker, alla fine la direzione era comunque di Carlo Conti o Claudio Baglioni o Amadeus.
IL CINEMA
È vero che il cinema è in crisi, ma comunque qualcuno ci va, ma a vedere film con donne protagoniste? No, ecco i 10 film più visti in Italia nel 2022:
- Doctor Strange nel multiverso della follia
- Top Gun: Maverick
- Thor: Love and Thunder
- The Batman
- Animali fantastici – I segreti di Silente
- Uncharted
- Assassinio sul Nilo
- Sonic 2
- Me contro te – Persi nel tempo
- Elvis
Quanti di questi hanno donne protagoniste assolute? Zero, perché Sofia Scalia fa coppia con Luigi Calagna e le star femminili di “Thor”, “Batman”, “Assassinio sul Nilo” ecc. sono quasi delle sparring partner. In questi primi mesi del 2023 la situazione è cambiata? Non tanto, ecco la top 10:
- Avatar 2
- Tre di troppo
- Me contro te – Missione giungla
- Le otto montagne
- Il grande ritorno
- Grazie Ragazzi
- Babylon
- M3gan
- Il gatto con gli stivali 2
- Il primo giorno della mia vita
Un pochino meglio perché ci sono delle donne co-protagoniste: Virginia Raffaele (in coppia con Fabio De Luigi), Margot Robbie (con Brad Pitt), la solita Sofia Scalia (con Luigi Calagna) e per fortuna c’è Amie Donald che è la star unica di “M3gan”. Un solo film con una donna protagonista assoluta.
A proposito, si può dire che oggi Miriam Leone è fra le migliori attrici italiane? Eppure in carriera ha girato solo un film da protagonista assoluta, “L’amore a domicilio”, che ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione solo 2,2 mila euro (in compenso lei ha vinto un premio come miglior attrice ai Nastri d’argento).
CON LA CULTURA È DIVERSO… O FORSE NO…
Pensiamo ai divulgatori scientifici. Perché non ci sono donne o, al massimo, vengono assegnate a trasmissioni secondarie? Su Quootip abbiamo già parlato di Licia Troisi (leggi il nostro articolo) che nel campo della letteratura è una eccellenza internazionale eppure conduce una trasmissione su Rai 5. Poi? Certo, ci sono Sveva Sagramola e Camila Raznovich che si occupano di ambiente, ma poi? Negli show di punta sono tutti maschi: da Alberto Angela a Mario Tozzi, da Alessandro Cecchi Paone a Roberto Giacobbo, da Andrea Purgatori a Cristoforo Gorno, Paolo Mieli, Alessandro Barbero, Cesare Bocci, Massimo Gramellini e così via.
Con i libri è diverso? Ecco i 10 libri più venduti della settimana:
- Spare. Il minore – Prince Harry
- Dammi mille baci – Tillie Cole
- Cucina con Ruben – Ruben Bondì
- Jujutsu Kaisen. Sorcery Fight (Vol. 18) – Gege Akutami
- Fabbricante di lacrime – Erin Doom
- Audience Personas: Analizzare i micro-dati per definire e convertire il cliente potenziale – Massimo Giacchino
- Padre ricco padre povero. Quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro – Robert T. Kiyosaki
- La sottile arte di fare quello che c***o ti pare. Il metodo scorretto (ma efficace) per liberarsi da persone irritanti, falsi problemi e rotture di ogni giorno e vivere felici – Mark Manson
- La vita intima – Niccolò Ammaniti
- Demon slayer. Kimetsu no yaiba. Limited edition. Con libretto.
- Con 8 spillette (Vol. 22) – Koyoharu Gotouge
L’ESEMPIO PIÙ ECLATANTE: GLI CHEF FAMOSI
Un’altra conferma arriva da “Masterchef” che un anno provò a sostituire Carlo Cracco con la chef donna Antonia Klugmann. Apriti cielo! Fu un’offesa continua, una specie di bullismo social che travolse la povera chef al punto da chiedere disperata di rinunciare allo show tanto che i produttori optarono per Giorgio Locatelli, un altro uomo oltre allo stesso Cracco e a Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo, tutti giudici di Masterchef uomini.
Lo stesso discorso può farsi per le altre trasmissioni di cucina di alta qualità: da Alessandro Borghese a Francesco Panella…
Questo perché per il pubblico le donne devono stare in cucina, ma essere quasi delle massaie e nulla di più. E allora ecco spiegato il successo dei tantissimi show di cucina sulle reti nazionali e private ma finché siamo a livelli di Benedetta Rossi o di Benedetta Parodi che cucinano senza troppe pretese, allora ok, se invece una donna è a livelli top da chef stellato allora no. Non va bene. Povera Klugmann…
IL PUBBLICO È SESSISTA? FORSE NO, MA…
Insomma, si fa un gran parlare di pari opportunità e di uguaglianza però poi abbiamo l’impressione che sia più uno slogan che altro. E questo vale per chi decide, certo, ma soprattutto per il pubblico che, almeno in apparenza, fra un uomo e una donna sembra preferire l’uomo.
La domanda è: il pubblico premia gli uomini perché fanno cose migliori? Per un retaggio culturale? Oppure perché ce ne sono di più? Ognuno ha la sua risposta, ma certo fa impressione vedere che i film, le canzoni, gli show tv e la cultura non funzionino troppo se sono presentate dalle donne. O, almeno, se le donne non rientrano in certi schemi.
L’impressione è che se si vuole una maggiore parità non basta che venga imposta dall’alto, ma che venga anche scelta dai noi pubblico. Perché, alla fine, è il mercato che decide e se tutti vogliono donne cantanti, allora i produttori offriranno più donne. Se il pubblico vuole più uomini, i produttori offriranno più uomini.
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo? Scriveteci a: info@quootip.it
Pubblicheremo le vostre opinioni. Il dibattito è aperto.
© Riproduzione riservata.